L’Aula rinvia la discussione del progetto di legge contro l’omotransnegatività e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere per riportarlo in commissione Parità alla prossima seduta di giovedì 11 luglio. A favore del rinvio hanno votato il Partito democratico (è stato lo stesso partito a proporlo), Fratelli d’Italia, Lega nord; voto contrario di Sinistra italiana, Movimento Cinque Stelle e Forza Italia.
“Riportare il testo in commissione- ha detto Paolo Calvano (Pd)- è un’opportunità per fare approfondimenti più efficaci, senza le strumentalizzazioni che avverrebbero qui in Aula. La commissione completerà entro pochi giorni il proprio iter e si tornerà in Aula entro fine luglio. Lo dico per rassicurare chi chiede il completamento della discussione e il completamento del testo. Perché è giusto che la nostra Regione si doti di una legge contro le discriminazioni e che lo faccia nel miglior modo possibile”.
Un progetto di legge “innovativo- ha sottolineato Giancarlo Tagliaferri di Fdi- per il linguaggio legislativo, proponendosi di combattere la negatività verso le discriminazioni: questo però presuppone una positività verso gli atteggiamenti omosessuali. Ma la nostra Costituzione ha come base una cultura diversa da quella omosessuale. O la legge quindi è inutile oppure vuole dire qualcosa di più. In questo caso, però, si pone in contrasto con la nostra Costituzione”.
Abbiamo votato a favore del ritorno in Commissione del Progetto di legge affinché venga riformulata poiché, così com’è, e benché siano già stati presentati degli emendamenti atti a smussare il testo originario, il testo rimane non condivisibile. Un esempio? Riteniamo sia folle l’idea di istituire dei corsi di formazioni destinati ai dipendenti pubblici per trattare adeguatamente un cittadino omosessuale, così come rigettiamo completamente l’idea di controllare le trasmissioni televisive locali tramite il Corecom” spiega il capogruppo del Carroccio in Regione, Stefano Bargi.
“L’invenzione dell’omotransnegatività, a nostro parere, suona infatti come una forzatura: esistono già leggi e iniziative per la prevenzione della discriminazione di genere e del bullismo a livello regionale e nazionale, pertato abbiamo davvero bisogno di questi diritti impregnati di ideologia in un quadro organico di politiche familiari?” punge Bargi.
Secondo la Lega il concetto di omotransnegatività allargherebbe l’obiettivo “da una condivisibile lotta contro le discriminazioni – accusa Bargi – a un rischioso proclama che investe libertà di opinioni e di espressione. Condannare la “negatività” di valutazioni che non si allineano alle posizioni del più oltranzista pensiero in materia, potrebbe aprire la strada a derive inaccettabili pertanto siamo dell’idea che occorra ribadire con ancora più convinzione, invece, il ruolo che le famiglie hanno nell’educazione dei figli, un compito che non va affatto disatteso, come invece, pare vorrebbe fare la Proposta di legge”
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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