Il caldo torrido di questi giorni ha fatto un’altra vittima. La nostra mente è solo parzialmente cosciente e volontaria, concentrata cioè sulla realtà esterna e orientata all’agire, determinata dalla razionalità e dalle decisioni che prendiamo.
Una parte considerevole della nostra mente non è cosciente, non è cioè presente alla nostra consapevolezza per quanto riguarda sia ciò che contiene – a causa di vissuti che rimuoviamo – sia per le motivazioni che ci inducono ad agire, che non sempre sono sotto la guida diretta dell’Io cosciente.
Il senso che deriva da queste azioni è sconvolgente, soprattutto quando accade il peggio, pur in assenza della pur minima volontà cosciente: come nel caso del proprietario di Otello, un boxer di due anni, dimenticato per più di due ore in macchina.
Il caldo è stato fatale: non è riuscito a recuperare da un imponente aumento di temperatura corporea. I cani non tollerano le temperature ambientali elevate, in considerazione della loro incapacità di disperdere il calore mediante sudorazione. I cani, infatti, disperdono il calore ansimando (ovvero aumentando la frequenza respiratoria a bocca aperta): questo li aiuta a introdurre aria più fresca dall’esterno al fine di favorire l’evaporazione del calore dalle vie respiratorie superiori.
Otello sarebbe dovuto rimanere solo pochi minuti all’interno dell’auto, ma un “black out mentale” ha fatto dimenticare completamente al proprietario di avere il cane in macchina.
Otello era un Boxer, una razza brachicefala come Carlino, Pechinese, Boston Terrier, Bull dog e Cavalier King Charles Spaniel. Questi cani, in considerazione della conformazione del muso (corto e schiacciato), sono predisposti allo sviluppo di problemi respiratori.
I sintomi del colpo di calore sono facilmente identificabili. Il sintomo più clamoroso è un aumento esagerato della frequenza respiratoria, associata a emissione di bava schiumosa dalla bocca, irrequietezza e agitazione. Man mano che la situazione peggiora possono comparire vomito e diarrea, anche con presenza di sangue, fino ad arrivare a crisi convulsive prima del collasso e del decesso.
Oltre alle razze brachicefale come Otello, anche altri soggetti possono essere predisposti al colpo di calore; ad esempio i cani obesi, i soggetti a pelo lungo e dal mantello di colore nero o scuro sono predisposti allo sviluppo d’ipertermia.
Ovviamente il suggerimento è quello di evitare di esporre al caldo eccessivo gli animali durante il periodo estivo, ma se dovesse sfortunatamente accadere ecco alcuni suggerimenti su cosa fare prima di correre dal veterinario.
Per prima cosa bagnare o immergere il cane in acqua fresca: non utilizzare ghiaccio, poiché un’eccessiva costrizione dei vasi sanguigni periferici rallenterebbe la dispersione di calore. Per favorire il raffreddamento per evaporazione è bene dirigere un ventilatore nelle zone bagnate. L’applicazione di impacchi freddi nella zona inguinale, sulle ascelle e sul collo (dove passano i grossi vasi sanguigni) può accelerare l’abbassamento della temperatura corporea del cane.
Quando la temperatura corporea scende verso i 39°C, l’animale deve essere asciugato, tenuto in un luogo a temperatura ambiente e portato dal veterinario. A seguito di un colpo di calore, è possibile l’insorgenza di complicazioni mediche potenzialmente pericolose, tra cui anomalie cardiache, insufficienza renale, insufficienza epatica, edema cerebrale, coagulazione intravascolare disseminata, crisi convulsive ed emorragie spontanee.
A conforto del proprietario di Otello è opportuno ricordare che non siamo fatti solo di mente conscia, non tutto è sotto il nostro controllo e non tutto quello che facciamo è immediatamente comprensibile, se non lo analizziamo sotto la lente dei possibili moventi inconsci.
Purtroppo, in questo caso, anche comprendere il meccanismo alla base di questo “black out” non serve a cambiare ciò che è già accaduto.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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