Mentre si vanno ridefinendo gli equilibri politici dopo le elezioni del 26 maggio scorso, a livello economico l’Unione Europea premia le esportazioni reggiane, con un rialzo del 4,4% registrato nel primo trimestre 2019. Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Reggio su dati Istat, infatti, da gennaio a marzo di quest’anno le imprese reggiane hanno esportato beni negli altri 27 paesi dell’Unione Europea per un valore complessivo pari a 1,85 miliardi di euro, mentre nello stesso periodo del 2018 la cifra si era fermata a quota 1,77 miliardi.
Oltre 78 milioni in più, dunque, si sono orientati verso un’area che ha assorbito il 67,3% delle vendite di prodotti “made in Reggio Emilia” oltre frontiera. Germania, Francia, Regno Unito e Spagna si sono confermati i paesi ai vertici della graduatoria degli acquisti, assorbendo – con 1,14 miliardi complessivi – quasi i due terzi dell’intero export provinciale del primo trimestre dell’anno.
Tra i dati più significativi, come ha sottolineato il presidente della Camera di commercio Stefano Landi, “va segnalato l’incremento del 6% sul mercato tedesco, sul quale sono stati collocati beni per 407,7 milioni; indicatore esplicito dello storico apprezzamento della Germania nei confronti delle imprese reggiane, ma anche dell’efficacia delle iniziative di incoming che continuiamo ad alimentare proprio con gli operatori commerciali tedeschi, coinvolti anche in questi giorni in nuove iniziative per il comparto agroalimentare e il settore della meccanica-meccatronica”.
Molto buone anche le notizie provenienti dal Regno Unito, dove l’export reggiano nel primo trimestre del 2019 è salito a quota 211,6 milioni, con un incremento del 13,9%. Sono risultate in crescita del 2,9%, invece, le esportazioni verso la Francia, con un saldo trimestrale di 365,3 milioni; mentre la Spagna, con 166,4 milioni, ha evidenziato livelli stabili rispetto al 2018.
Dai dati elaborati dall’Ufficio studi della Cciaa è emerso anche l’ottimo posizionamento reggiano nei 13 paesi di più recente adesione all’Unione Europea: in questo caso la graduatoria è guidata dalla Polonia (che si colloca anche al sesto posto assoluto) con 87,8 milioni, seguita dalla Romania (50,3 milioni, +13,7%). La Croazia, l’ultima nazione ad aver aderito all’Unione Europea nel 2013, acquista prodotti reggiani per quasi 16 milioni di euro (+2,4% rispetto allo stesso periodo del 2018) e si conferma al diciannovesimo posto.
La graduatoria generale è chiusa da un paese storicamente presente nella UE, il Lussemburgo, che nel primo trimestre di quest’anno ha importato prodotti reggiani per poco più di 3 milioni, ma con un significativo incremento percentuale (+22,4%) rispetto allo stesso periodo del 2018.
Per quanto riguarda le dinamiche dei settori, anche nel primo quarto del 2019 i prodotti manifatturieri – con quasi 1,84 miliardi – hanno rappresentato la quasi totalità dell’export reggiano.
In termini di valore in testa (con un’incidenza superiore al 50%) si è confermata la metalmeccanica (938 milioni, con un incremento dell’1,7%), che occupa il primo posto in tutti i paesi della UE; eccezion fatta per Regno Unito, Cipro, Lettonia e Malta, verso i quali vanno prevalentemente merci del tessile-abbigliamento, e il Lussemburgo, al quale sono destinati prevalentemente prodotti ceramici.
Un quinto dell’export manifatturiero reggiano verso i paesi della UE è rappresentato, infine, dai prodotti del tessile-abbigliamento, che hanno raggiunto quota 371 milioni (+9,3%); la ceramica, con 189 milioni, ha fatto segnare una lieve flessione (-0,4%) rispetto al primo trimestre del 2018, precedendo comunque i prodotti dell’alimentare-bevande, apparsi in poderosa crescita con un +18,5% e un valore delle esportazioni pari a 115,7 milioni.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]