Giovedì 27 giugno diciotto persone – tra cui il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una onlus di Torino – sono state raggiunte da misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni” della procura di Reggio Emilia, che ha messo nel mirino la rete di servizi sociali della Val D’Enza reggiana accusando gli indagati di aver redatto false relazioni per poter allontanare bambini e bambine dalle rispettive famiglie e poterli poi ricollocare in affido retribuito a casa di amici e conoscenti, per un giro d’affari presunto di centinaia di migliaia di euro.
Sulla vicenda è intervenuto molto duramente il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che con un post su Facebook ha attaccato il cosiddetto “modello Emilia” sulla tutela dei minori abusati: “Un altro business, orribile, sui minori. Una galleria di atrocità assolute che grida vendetta a Reggio Emilia e per cui oggi – oltre a una ventina di indagati – è stato arrestato anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti (Pd)”.
“Quello che viene spacciato per un modello nazionale a cui ispirarsi sul tema della tutela dei minori abusati, il modello “Emilia” proposto dal Pd, si rivela oggi come un sistema da incubo”, ha proseguito Di Maio: “Bambini ”selezionati” e sottratti illegittimamente alle famiglie, per poi venire consegnati in una sorta di “affido horror” a personaggi discutibili, tra i quali titolari di sexy shop, pedofili, gente con problemi mentali”.
“E tra la sottrazione e l’affido una trafila di psicoterapie falsate, medici travestiti da mostri, persino impulsi elettrici per modificare la memoria dei bambini e convincere i giudici della necessità dell’affido. Roba da film dell’orrore, a cui si stenta a credere. Ma due sono i dettagli davvero sconvolgenti. Il primo è che tutta l’operazione, un vero e proprio “sistema”, non era gestita da delinquenti o malavita comune, ma da autorevoli rappresentanti delle istituzioni. Medici, psicoterapeuti, servizi sociali, onlus autorizzate e politici a coprire tutto. Chi poteva opporsi a tanto potere? Come poteva una famiglia “attenzionata” da costoro sperare di salvare il proprio bambino?”.
“Il secondo dettaglio: sì, c’era un giro di soldi, come sempre c’è in questi casi. Come accadde ai tempi del Forteto: un inferno per bambini che il potere dell’epoca agevolava considerandolo un “moderno” esperimento e contro cui il MoVimento 5 Stelle ha condotto tante battaglie e che io stesso ho commissariato, firmando l’atto nei confronti della cooperativa. Fra poco partirà una lettera dal mio ufficio al Ministero della Famiglia per chiedere una verifica immediata di tutto il sistema di affidi nazionale, perché orrori simili non sono accettabili. E non lo saranno mai!”.
I fatti sono gravissimi e, se saranno confermati in sede processuale, gli autori meritano pene severissime oltre a tutto il nostro disprezzo… Però non ne farei una questione politica o territoriale, visto che la mente di tutto pare risiedere in una onlus piemontese e un sindaco (di qualunque colore fosse) delegato da una Unione dei Comuni francamente credo avesse ben pochi strumenti per scoprire un eventuale raggiro. Certamente non più dell’avvocato coinvolto nella inchiesta, per altro collega di studio di un’esponente di spicco dei 5stelle reggiani…