Sassuolo. Comune toglie lo striscione su Regeni. Polemiche, Lega: speculazione politica

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“E’ paradossale che ci si ricordi della drammatica vicenda di Regeni solo quando viene rimosso un cartellone dopo che, per tre anni, poco o nulla è stato fatto, anche da parte di quella sinistra che ora sbraita. Siamo alle solite: per il Pd contano le apparenze e non la sostanza e quel cartellone serviva solo a lavarsi le coscienze, millantando una azione che nella pratica non ha avuto nessun effetto e non ha nemmeno veicolato nel modo giusto il messaggio”.

Luca Volpari commissario cittadino, Giovanni Gasparini segretario comunale Lega Sassuolo intervengono così sulla questione del manifesto rimosso.

“La vicenda dimostra ancora una volta la distanza del centro sinistra dalle problematiche locali. Lo striscione, esposto ormai da 3 anni, simbolo di una campagna di sensibilizzazione sulle vicende che hanno portato alla morte di Regeni evidentemente non ha portato i sui frutti: l’odio, le offese emerse sui social e la condanna espressa nei confronti del Sindaco anche da testate giornalistiche nazionali dimostra la volontà di strumentalizzare un fatto che coinvolge un defunto e questo è, a sua volta, un fatto oltraggioso”.

Come per diversi avvenimenti, “la scelta di esporre striscioni è stata seguita poi dalla loro rimozione”, aggiungono “ma oggi, la mancanza di tematiche da parte del Partito Democratico e delle testate giornalistiche mainstream sfrutta l’occasione per tentare di ricompattarsi dietro un caso di cronaca internazionale su cui sono in corso indagini da anni da parte delle istituzioni competenti”.

Perseguire verità e giustizia per la famiglia Regeni “è un impegno che le istituzioni deputate hanno assunto al di là dell’esposizione di uno striscione” e “ricordando che non viene a mancare l’umana solidarietà alla famiglia Regeni, il gruppo consiliare Lega Sassuolo non si esprimerà ancora su una vicenda surreale per il rispetto del defunto”, proseguono. “Striscione si o striscione no, l’ amministrazione cittadina si occuperà esclusivamente delle reali problematiche della città, sviando coscientemente queste strumentalizzazioni”.

Andrea Galli, capogruppo FI in Regione: “L’attacco lanciato dal Pd di Sassuolo contro l’amministrazione Menani, colpevole di avere tolto lo striscione in memoria di Giulio Regeni, rappresenta l’ennesimo tentativo della Sinistra di appropriasi di un martire di una battaglia strumentale che non ha alcun riflesso sul governo del Territorio. La amministrazione Menani non può far nulla per incidere nella ricerca di Verità per la morte di un ragazzo, assassinato da qualcuno interessato a rovinare i rapporti tra Egitto e Italia. Nessun Governo può essere ragionevolmente ritenuto responsabile delle atroci torture subite dal giovane Regeni, altrimenti non se ne sarebbe ritrovato il cadavere in quelle condizioni. Siamo di fronte a una trama internazionale e a uno scenario sul quale il Comune di Sassuolo e nessun altro Comune può minimamente intervenire. Ricordo il caso dei due nostri Marò: allora la Sinistra si mobilitò per non mettere striscioni o per rimuoverli il primo possibile. Il caso di Regeni invece per la Sinistra è tristemente un campo di una battaglia politica che nulla ha che vedere con la solidarietà umana e con la ricerca di verità. Una miseria umana e politica quella dimostrata dal Pd in questa situazione”.