Made in Italy, Fiorini (FI): francesi controllano 10 per cento piazza Affari

fiorini_art

“Le società francesi controllano il 10 per cento di tutta Piazza Affari (54,9 miliardi di euro) e il caso Parmalat mostra che la loro tendenza è quella di smobilitare e portare in Francia la gestione delle società acquisite, in particolare se si tratta di pilastri del made in Italy”.
Lo scrive la deputata Benedetta Fiorini, vice commissario di Forza Italia in Emilia Romagna e segretario della Commissione attività produttive della Camera, in una interpellanza al ministro Di Maio.

“Dal gennaio 2019 – continua Fiorini – la società proprietaria di Parmalat, la francese Lactalis, ha proceduto a smantellare Parmalat stessa. Dapprima c’è stata l’uscita da Piazza Affari, poi una riorganizzazione che ha fatto traslocare tutte le controllate nei vari Paesi, Italia inclusa, sotto l’ombrello della Francia, e ormai è chiaro che Parmalat ha perso la sua formale indipendenza. Inoltre, il 9 gennaio, i circa mille dipendenti del gruppo italiano sono stati informati che in vista dell’imminente delisting di Parmalat, Lactalis vara una riorganizzazione mondiale. Senza dirlo esplicitamente, la funzione strategica di supervisione, il cervello del gruppo Parmalat, di fatto scompare: le nove divisioni previste dalla riorganizzazione saranno gestite da manager francesi e faranno capo a Lactalis.

Questa nuova fisionomia di fatto cancella la funzione corporate del quartier generale di Collecchio: per la nuova Parmalat, orfana di Piazza Affari, si profila un futuro da azienda puramente commerciale con impianti produttivi, con inevitabili riflessi occupazionali sul management italiano, con infine inevitabile storno della gran parte degli asset positivi in terra francese. Ho ritenuto quindi necessario – conclude Fiorini – presentare una interpellanza al ministro per lo Sviluppo economico per sapere quali siano gli intendimenti del Governo al riguardo del caso Parmalat e quali iniziative intenda intraprendere per difendere l’italianità delle imprese che operano nei comparti fondamentali del made in Italy, anche con riferimento alla conservazione e alla tutela delle filiere produttive del comparto”.