Ci sono altre 2 nuove fughe di dati personali da Facebook. E una di esse è veramente enorme: 540 milioni di record contenenti i dati di profili Facebook sono stati scoperti dal team di Cyber Risk di UpGuard su un database accessibile a tutti. Il secondo leak, invece, interessa i dati di 20.000 utenti.
“Non so se Facebook sarà in grado di risolvere il guaio che queste società di sviluppatori hanno fatto”, ha detto Greg Pollock, vicepresidente di UpGuard. “È come una fuoriuscita di petrolio – ha aggiunto -, i dati ormai sono là fuori”. Dello stesso avviso anche il direttore della ricerca sui rischi informatici dell’azienda di cybersecurity, Chris Vickery, che a TechCrunch ha dichiarato: ”Questi fatti continuano a mettere in evidenza i problemi che affliggono le aziende che dipendono dalla raccolta di dati di massa. Conservare le informazioni personali degli utenti è una responsabilità: più ne hai, maggiore diventa la responsabilità”, ha concluso.
Quei 540 milioni di record sono stati trovati da UpGuard in un file da 146 GB ospitato su un “bucket” di Amazon S3, cioè una sorta di database in cloud dove vengono archiviati dati in modo ordinato e ricercabile, e dove diventano accessibili da remoto. Se questi dati non sono correttamente protetti, però, possono essere consultati da tutti. I dati sono stati caricati online da una società messicana, Cultura Colectiva. La seconda fuga di dati, invece, proviene da un altro bucket, sempre non protetto, messo online da “At the Pool“. Quest’ultima è, o meglio era, una app gestita da una società che ha chiuso i battenti nel 2014 scordandosi, a quanto pare, di cancellare i dati raccolti durante le sue attività.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]