Arresto re bresaole, Ferrarini trema. Pini: non c’è collegamento con la società ungherese

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Il gruppo Pini, azionista di maggioranza di Ferrarini, a seguito dell’arresto dell’imprenditore di Sondrio Piero Pini in Ungheria pare per motivi fiscali, precisa che: “In riferimento agli articoli ed agenzie di stampa uscite nelle ultime ore vogliamo chiarire che in Italia il Gruppo Pini opera nel settore della macellazione di suini attraverso due società: Pini Italia S.r.l. con sede in Castelverde (Cremona) e Ghinzelli S.r.l. con sede in Viadana (Mantova), costituite nel 2013 per acquisire l’azienda di Bertana S.p.A. e quella di Industria Macellazione Marino Ghinzelli S.p.A..
Tali aziende, che all’epoca dell’acquisizione erano in stato di crisi, sono state profondamente rilanciate dal Gruppo Pini e realizzano oggi complessivamente un fatturato annuo di Euro 500 milioni circa e che si avvalgano di una forza lavora complessivamente di 700 unità, con un ricorso all’indebitamento finanziario limitato ed importanti investimenti in corso. Queste società sono interamente detenute da Pini Holding S.r.l. la quale è interamente controllata dal Dott. Roberto Pini quale socio unico.

Le suddette società, attive nel settore della macellazione e di comprovata solidità finanziaria, non hanno alcun collegamento societario né comunanza di esponenti aziendali con la società ungherese Hungary Meat Kft, oggetto di recenti rilievi fiscali, ancora soggetti a verifiche ed accertamenti.

Per quanto attiene ai suddetti rilievi fiscali afferenti Hungary Meat Kft e il sig. Piero Pini, si confida che la giustizia ungherese, a seguito delle opportune verifiche, tuttora in corso, accerterà l’assoluta correttezza dell’operato della società ungherese e del sig. Piero Pini. Allo stato, Hungary Meat Kft e il sig. Piero Pini, supportate da consulenti di primario standing, stanno dando corso a tutte le attività funzionali a tale scopo.
In ogni caso, i suddetti rilievi fiscali (ancora soggetti a verifiche e comunque di importo molto limitato) non pregiudicano in alcun modo l’attività di Hungary Meat Kft, che opera in piena continuità, occupando oltre 600 dipendenti e sviluppando un fatturato annuo di 340 milioni di Euro, con significativi risultati economici.

Tali rilievi fiscali non hanno evidentemente alcun impatto sulle attività italiane nel settore delle bresaole facenti capo a Bresaole Pini S.r.l., che occupa attualmente oltre 100 dipendenti e realizza un fatturato, in costante crescita nel corso degli anni, pari a 85 milioni di Euro con risultati economici molto positivi.
Pini Holding S.r.l. è anche titolare dell’intero capitale sociale di Litera Meat Sl, società spagnola che sta realizzando un rilevante investimento in Spagna mediante la costruzione, ormai ultimata, di un nuovo stabilimento (di dimensione pari a circa 70 mila mq., con capacità produttiva di 160 mila suini a settimana) destinato a divenire uno tra i più grandi impianti europeo per la lavorazione di carne suina”.

“Pini Italia S.r.l.- dichiara l’amministratore Roberto Pini- si è impegnata a realizzare l’investimento in Ferrarini S.p.A.: un investimento assolutamente strategico e di lungo periodo che oltre a garantire continuità occupazionale senza nessuna delocalizzazione produttiva, fa nascere un progetto di filiera unico nel settore che permetterà di affrontare i mercati globali e consentirà alla Ferrarini di poter crescere grazie ad un investitore strategico con la capacità di supportare la produzione degli oltre 900.000 Prosciutti stagionati nello stabilimento di Lesignano dè Bagni (PR) e degli oltre 1,5 milioni di Prosciutti cotti prodotti all’anno.

Un investimento che consentirà a Pini Italia di poter integrare tutte le fasi del processo produttivo. Grazie ai rapporti commerciali con l’estero confidiamo di poter dare un nuovo importante impulso allo sviluppo del marchio Ferrarini sia sotto un punto di vista industriale che commerciale.”

L’arresto. Piero Pini, il re delle bresaole, patron del gruppo di Sondrio che da poco ha salvato il marchio dei prosciutti Ferrarini sarebbe ancora detenuto in carcere in Ungheria. Il nuovo proprietario dell’azienda alimentare di Rivaltella sarebbe stato arrestato agli inizi di marzo. La notizia si è diffusa sul web e su alcuni organi di informazione italiani. Nella giornata di oggi sabato 30 di marzo la riporta il Resto del Carlino. Non sono del tutto chiari i motivi che hanno portato all’arresto del re delle bresaole, ma pare che l’imprenditore di Sondrio sia accusato di frode fiscale.

In Ungheria il gruppo di Sondrio detiene la Hungary Meat Ltd, un’azienda di carni in grado di macellare 700 suini all’ora. Non è la prima volta che Piero Pini finisce nei guai, con la stessa accusa fu prima fermato e poi rilasciato in Polonia nel 2016. La notizia dell’arresto dell’imprenditore oggi riporta la preoccupazione negli 800 dipendenti del gruppo Ferrarini da poco rasserenati dall’acquisizione del gruppo lombardo.