Strage stazione di Bologna, in un video spunta persona somigliante a Bellini

Paolo Bellini fotogramma Super8

Potrebbe essere un fotogramma estrapolato da un filmino amatoriale Super 8 girato da un turista tedesco quella mattina a fare nuova luce sulle parti ancora oscure della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: il fermo immagine, infatti, mostra una persona il cui volto – secondo gli inquirenti – evidenzierebbe una “spiccata somiglianza” con quello dell’ex esponente di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini.

Sulla base anche di questo documento, la procura generale di Bologna ha chiesto dunque la revoca del proscioglimento per la “Primula Nera”, decretato nel 1992, in modo da poter riaprire le indagini e fare un riconoscimento antropometrico. L’obiettivo è quello – qualora la richiesta venisse accettata – di iscrivere l’ex terrorista nero nel registro degli indagati con l’accusa di concorso nella strage.

Da un’intercettazione ambientale del 1996, inoltre, emerge che Carlo Maria Maggi (ex capo di Ordine Nuovo, condannato per la strage di Brescia e morto a dicembre) parlando con un familiare disse di essere a conoscenza della riconducibilità della strage di Bologna alla banda Fioravanti e che all’evento partecipò un “aviere”, che portò la bomba. Sarebbe un altro collegamento proprio con Paolo Bellini, conosciuto negli ambienti di destra anche per la passione per il volo.

Come terzo elemento di novità che la procura generale ha deciso di mettere sul piatto per chiedere al giudice per le indagini preliminari (che deciderà il prossimo 28 maggio) la revoca del proscioglimento di Bellini ci sono poi alcuni atti del processo sulla cosiddetta “trattativa Stato-Mafia”, da cui emergerebbe una “trama di oscuri rapporti” tra Bellini e Sergio Picciafuoco.

I magistrati vorrebbero riprendere e approfondire questa relazione alla luce delle indagini in corso. Picciafuoco, condannato in primo grado e poi assolto per la strage, era presente in stazione il giorno dello scoppio della bomba che causò 85 morti e oltre 200 feriti: investito dall’esplosione, fornì una falsa identità al personale sanitario del pronto soccorso.



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