L’assemblea del Pd ha proclamato Nicola Zingaretti segretario. Il presidente della commissione congresso Gianni Dal Moro ha formalizzato i risultati delle primarie del 3 marzo: i voti totali sono stati 1.582.083 e quelli validi 1.569.628. In percentuale, Zingaretti ha avuto il 66% (in totale 1.035.955 voti). Dietro di lui, Maurizio Martina con il 22% e Roberto Giachetti con 12%. I componenti eletti dell’Assemblea sono 451 donne e 549 uomini. I delegati della mozione Giachetti sono 119, quelli della mozione Martina 228 e quelli di Zingaretti 653. Paolo Gentiloni è stato eletto dall’assemblea del Pd presidente dem. L’ex premier è stato votato a maggioranza con 86 astenuti (di area Giachetti) e nessun voto contrario.
Luigi Zanda è stato eletto a maggioranza dall’assemblea dem tesoriere del Pd. Ci sono stati 83 astenuti. Paolo Gentiloni ha nominato Anna Ascani e Deborah Serracchiani vicepresidenti del Pd. Nella nuova Direzione, a quanto viene riferito, gli ‘zingarettiani’ sono 78 su 120, al netto dei membri di diritto. Mentre sui 20 nomi scelti dal segretario, Zingaretti ne ha ceduti 6 ai ‘martiniani’ scegliendone così solo 14.
“Il Pd non è spezzato, non è sconfitto. Molti avversari e anche qualche amico prevedevano un disastro. Non è stato così”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti nel suo intervento all’assemblea nazionale dem. “Tutto ciò che ci accade intorno ci dice che dobbiamo muoverci. Insieme, io mi auguro, dobbiamo metterci di nuovo in cammino”. “Noi abbiamo un governo della peggiore fraseologia politica, pronuncia solo ‘Ni'” ha detto il segretario del Pd. “È esattamente questo immobilismo che genera un insopportabile costo dell’incertezza e sappiamo quanto la fiducia sia importante per risollevare l’economia. L’Italia così galleggia. Nella prospettiva di affondare presto, se non cambia qualcosa”, ha aggiunto. “Un campo più largo, un Pd che si muove, non è solo auspicabile ma all’improvviso sta diventando di nuovo possibile e credibile. A noi spetta ora prendere l’iniziativa. Mettendo in campo una nuova fase della battaglia democratica”, ha sottolineato.
Dobbiamo voltare pagina. In primo luogo dobbiamo cambiare noi, tutti noi. Occorre un partito diverso, aperto, inclusivo, più in grado di essere percepito come amico di chi guarda a noi. Occorre un Pd che passi dal riconoscimento delle cose fatte anche al riconoscimento degli errori. Un Pd che ritorni al senso più profondo della sua missione”. “Parlo del passato perché bisogna conoscerlo per poter vivere il presente e il futuro. Mettiamo definitivamente alle spalle le contese sugli equilibri interni. Un ragazzo di Fridays for future neanche sa che cosa siano”. “Noi non dobbiamo neppure lambire una politica lontana dalla vita”. Nicola Zingaretti cita Aldo Moro, ricevendo gli applausi dell’assemblea dem.
“Vi propongo la nostra prima iniziativa.Facciamo nostro e rilanciamo l’appello lanciato da Romano Prodi di fare del 21 marzo una giornata per la nuova Europa, esponendo la bandiera europea”. “Propongo che ci sia un vicesegretario indicato anche da chi non ha vinto il congresso”. “Con questo spirito unitario avanzo la candidatura a presidente di questa assemblea di Paolo Gentiloni, credo che possa rappresentare per il Pd un rilancio del dialogo con la parte migliore del paese. Questa voglia di unità dobbiamo sperimentarla insieme. io lavorerò per questo”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]