La Russia non ci sta minacciando e non ci ha mai minacciato. La Nato, ossia anche noi italiani ed europei, dopo la fine dell’Urss ha praticato una politica di espansione ad Est fomentando e finanziando tentativi di colpi di Stato per estendere il proprio controllo politico, militare ed economico nel nome della “libertà”. Sarebbe stato sufficiente riconoscere l’identità russa di Donbass e Crimea per evitare la guerra. Non è accaduto perché non lo abbiamo voluto noi, il cosiddetto mondo libero. Perfino la Georgia, che è un’area subcaucasica dunque geograficamente extra europea, sta vivendo da mesi chiarissimi tentativi di golpe. Per non dire della Romania, che pure fa parte della UE, dove non è possibile accettare la vittoria in elezioni regolari di un candidato “filorusso”, alla faccia della democrazia e della volontà popolare.
L’elezione di Donald Trump ha rivoluzionato in pochi giorni la solitamente fiacca burocrazia europea. Gli equilibri precedenti sono saltati. Una UE indisponibile a investire sulla propria crescita economica condividendo una politica di debito comune, si veda il piano Draghi, oggi trova dal cilindro 800 miliardi di euro per finanziare il ReArm Europe, un’azione che secondo i promotori sarebbe indispensabile per opporsi al pericolo di un attacco continentale russo. Un attacco di cui non vi è traccia in mille anni di storia.
Oggi migliaia di italiani si ritrovano a Roma per manifestare la propria volontà di un’Europa unita, ognuno come gli va, il che non ha alcun senso se non dare l’appoggio alla più sconcertante, inconcepibile, incostituzionale, delirante scelta politica dalla nascita della Repubblica: partecipare al riarmo contro un nemico che non c’è, perché in fondo “non si sa mai”. Le industrie degli armamenti gongolano. La vergogna di consegnare alle generazioni future una cittadinanza che si basa sul riarmo anziché sulla pace, il lavoro, la fratellanza, il benessere segnerà questi giorni oscuri nella storia, non solo europea.
La Russia non minaccia: è una minaccia. Chi non lo vede è in malafede (eufemismo). Armarsi vuol dire potersi difendere. Uno Stato senza esercito è uno Stato che non può garantire diritti. La pace si ottiene negoziando. Il potenziale bellico è una delle possibili carte da giocare in un negoziato.
Solo un cieco e incapace di analizzare gli avvenimenti potrebbe dire che la russia non ci minaccia. Ci sono confini riconosciuti a lavello internazionale che ogni paese si impegna a rispettare, in più ci sono accordi tra singoli stati di rispettare reciproci confini e diritti. la russia ha violato più volte questi diritti e confini. Se la vogliamo mettere cosi facile allora diamo all’Austria l’Alto Adige, riconosciamo l’identita di quel popolo.
però Donbass e Crimea votarono per far parte dell’Ucraina, e non della Russia. per garantire le minoranze russofone era meglio utilizzare la diplomazia invece della guerra (pardon: azione speciale)
Tutto estremamente vero…piano piano anche i media si accorgono di questa follia…. Crozza se ne era accorto da tempo…. del resto almeno il 90% della piazza non ha letto il testo integrale della indecente risoluzione votata dal parlamento europeo …. avesse letto e compreso magari sarebbe in piazza con i forconi.
“La Russia non ci sta minacciando e non ci ha mai minacciato” …purtroppo tale affermazione è errata, storicamente ed anche nel recentissimo passato gli esempi si sprecano.