“Oggi, se andassimo ad analizzare il movente, o comunque una spiegazione sociologica, antropologica di tanti episodi di violenza dentro o fuori le mura domestiche, è proprio forse riconducibile al fatto che l’uomo ha perso un po’ di virilità. Si è devirilizzato, è troppo dipendente nella relazione dalla donna e laddove la donna lo respinge o lo allontana va in tilt”.
Parole che, nel 2025, si farebbe fatica ad accettare persino come discorso da bar, ma che diventano totalmente inaccettabili se a pronunciarle è un consigliere regionale, peraltro durante una seduta ufficiale dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna: eppure è proprio quello che è successo martedì 18 febbraio, quando il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi è intervenuto durante la discussione in aula sulla risoluzione per impegnare la giunta regionale emiliano-romagnola ad aderire alla campagna “Safe place for women”.
Fratelli d’Italia aveva presentato alcuni emendamenti, uno dei quali per chiedere di eliminare proprio il termine “femminicidio” dal testo della risoluzione. “Non possiamo pensare di introdurre un termine che in ambito giuridico andrebbe a ledere il principio di universalità che attiene alle leggi”, ha spiegato Bocchi nel suo intervento. Secondo il consigliere di destra “il dibattito di oggi non fa altro che creare e alimentare ancora di più quel solco di odio, diffidenza, sospetti, di conflitto che c’è oggi tra l’uomo e la donna”.
Sempre contestando l’uso del termine “femminicidio”, Bocchi ha aggiunto: “Perché non fare una legge sugli anzianicidi o su altri casi particolari?”.
Parole che non potevano passare inosservate e che infatti hanno attirato molte critiche da parte della maggioranza in Regione: a partire dal capogruppo del Pd Paolo Calvano, secondo cui le considerazioni di Bocchi “rappresentano un ‘giustificazionismo’ molto pericoloso, che va abbandonato, messo da parte, superato, che sta dentro a un retaggio culturale che dobbiamo fare in modo di scardinare”.
Poche ore dopo il diretto interessato è tornato sull’argomento lamentando come le sue parole fossero state “strumentalizzate e decontestualizzate per alimentare polemiche sterili su un tema che merita invece un confronto serio e approfondito”. Sottolineando che l’astensione del gruppo di Fratelli d’Italia sulla risoluzione fosse dovuta esclusivamente al non accoglimento degli emendamenti presentati, Bocchi ha tuttavia ribadito il concetto: “I femminicidi, nella maggior parte dei casi, non nascono dalla forza del machismo o del maschilismo, ma rappresentano una reazione isterica alla propria debolezza e inettitudine”.
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