L’ex premier Matteo Renzi, oggi senatore, questa mattina a Scandiano di Reggio Emilia ha presentato il suo libro “Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani”. L’incontro avvenuto alle 11 al cinema Boiardo ha visto una folla di gente accorrere alla sala per l’ex segretario del Pd. Matteo Renzi prima dal palco ha raccontato del suo libro e poi si è fermato a firmare autografi.
Per la strada gli hanno urlato: “Alle primarie voto Renzi”. E l’ex premier gli ha risposto: “Così annulli la scheda. Vota per chi ti pare”. Chi sceglierà tra Giachetti, Martina e Zingaretti? Il senatore dice: “Non do indicazioni. Il mio appello alle urne è questo libro”. Ma “a risultato acquisito dirò per chi ho votato”.
“Auguri ai tre candidati: Martina, Zingaretti, Giachetti. Mi fa piacere che tutti e tre abbiano escluso accordi con i Cinque Stelle e ritorni al passato. Chiunque vinca non dovrà temere da parte mia alcuna guerriglia come quella che io ho subito”.
E sulle amministrative. “Il voto sulle amministrative non sarà ideologico e quindi sono molto fiducioso sul risultato del Pd sia a Reggio Emilia che in Regione con Bonaccini”.
“Chi ha detto che eravamo come Salvini e Di Maio è stato responsabile della vittoria di Salvini e Di Maio, chi dice che ho lo stesso linguaggio di Salvini e Di Maio si deve vergognare perché vive del proprio rancore”, ha aggiunto parlando in un teatro strapieno, con almeno cento persone in fila davanti all’entrata, un’ora prima dell’inizio. Renzi non ha risparmiato battute e stoccate, anche al Consiglio dei Ministri a cui “servirebbero qualche volta lezioni di italiano”.
Il libro. Come può ripartire un percorso riformista per l’Italia? Come fare tesoro degli errori commessi e delle mosse vincenti in un racconto che rinnovi il senso di una sfida? Come disegnare il futuro opponendosi alle paure dilaganti? Matteo Renzi ha scelto di imboccare una nuova strada, a livello personale e politico, mantenendo lo stesso slancio che, dieci anni fa, lo ha portato a intraprendere un’avventura straordinaria.
Da sindaco di Firenze a protagonista della politica nazionale, è stato, con il suo governo, interprete di una svolta importante nella storia del nostro paese. Questo libro nasce come tentativo di individuare alcune scelte di campo necessarie e urgenti, parole chiave che siano opzioni culturali, prima ancora che politiche, cantieri su cui rifondare una proposta per l’Italia dotata di un respiro e una visione più ampi di un tweet o di una diretta Facebook. Il progetto è all’insegna di un riformismo che sia radicale nei valori, parli del passato ma per offrire un orizzonte futuro, rilanci competenza e serietà affidandosi allo stesso tempo alle parole dei poeti. Si tratta di costruire luoghi in comune contro il prevalere dei luoghi comuni che hanno alimentato il mostro insaziabile del populismo. Con grande chiarezza e senza sconti, l’autore dà forma a una nuova narrazione dell’avvenire, fermamente convinto che «se l’Italia fa l’Italia, non ce n’è per nessuno. E noi conserviamo una fede laica in questo paese del quale siamo, comunque, perdutamente innamorati. C’è un’altra strada. Mettiamoci in cammino».
Era vietato l’ingresso a quanti hanno meno di settant’anni?