Nel 2024 sono aumentati i morti sul lavoro in Emilia-Romagna: tra il primo gennaio e il 31 dicembre, infatti, sono state 96 le vittime di infortuni fatali, il 5,5% in più rispetto alle 91 dell’anno precedente. Sono cresciuti gli infortuni mortali delle lavoratrici donne (11 vittime, +57,1% rispetto al 2023), dei lavoratori nati all’estero (23 morti, +21,1%) e dei lavoratori over 65 (15 decessi, +50%).
I dati, resi disponibili da Inail, sono stati elaborati dall’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali, costituito dalla Cgil Emilia-Romagna, che ha tracciato un quadro aggiornato della situazione. Lo scorso anno, considerando tutto il territorio regionale, sono stati denunciati 75.868 infortuni sul lavoro: l’1,1% in meno rispetto ai 76.687 del 2023, ma appunto con un numero superiore di esiti mortali. Le malattie professionali denunciate sono state 7.543, un altro dato in deciso aumento: +15,8% rispetto alle 6.516 denunce dell’anno precedente.
I settori che nel 2024 hanno fatto registrare il maggior numero di decessi sul lavoro in Emilia-Romagna sono stati trasporto e magazzinaggio (23 infortuni mortali denunciati), agricoltura (15) e costruzioni (11). A seguire: noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (5), fabbricazione di macchinari e apparecchiature (4), commercio e riparazione (3), metallurgia (3), industrie alimentari (3), servizi di alloggio e ristorazione (3), sanità e assistenza sociale (3).
Negli ultimi cinque anni, dal 2020 al 2024, in Emilia-Romagna hanno perso la vita sul lavoro ben 576 persone tra lavoratori e lavoratrici, con 69 vittime nell’agricoltura, 90 nell’edilizia e 117 nel settore trasporto e magazzinaggio.
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