Diga di Vetto, la destra all’attacco di Pd e Regione: “Immobilismo ideologico”

cantiere Vetto

Continua a tenere banco il progetto della diga di Vetto, la cui realizzazione è in ballo ormai da decenni. Un tema su cui la destra è da sempre in prima linea: “Mentre i cittadini emiliani attendono risposte, prendiamo atto che i fondi stanziati da Ministero delle infrastrutture, Regione e consorzi di bonifica a partire fin dal 2023 non hanno ancora prodotto alcun risultato”, ha tuonato la Lega reggiana in una nota.

Un immobilismo che, secondo il Carroccio, porta una firma ben precisa: quella dell’ex parlamentare del Pd Alessandro Bratti. “Chi ha gestito questa fase – ha sottolineato la Lega di Reggio – ha preferito l’attesa all’azione, lasciando che il tempo passasse senza alcun progresso. E così, mentre l’Emilia aspetta soluzioni, chi aveva il dovere di agire ha lasciato tutto fermo, dimostrando l’incapacità di tradurre le risorse disponibili in progetti concreti”.

Non è un caso, secondo i leghisti, “che l’Autorità di bacino abbia scelto percorsi, strategie di coinvolgimento e comunicazione palesemente dilatorie, come evidenziato anche a Roma. Un modo per perdere tempo, rimandando scelte che sarebbero già dovute essere operative. Ma c’è di più: il fatto che Bratti abbia già stime sul costo del progetto lascia intendere come il Docfap (il documento di fattibilità delle alternative progettuali, ndr) sia stato influenzato dai dati da lui forniti, indirizzando la progettazione verso una forma ben precisa. Forse per evitare la realizzazione dell’opera, oppure per imporre un invaso più piccolo, che non garantirebbe l’approvvigionamento necessario e causerebbe un danno enorme agli agricoltori e all’intera economia della val d’Enza”.

E allora, per la Lega reggiana, “la domanda è una sola: perché Bratti sta rallentando un processo che Regione, Ministero e consorzi volevano più snello e veloce? La risposta è chiara: la sua ideologia politica sta bloccando una soluzione attesa da anni, creando ritardi che nessuno, se non lui, sembra volere. Non accetteremo ulteriori manovre opache né giochi di potere sulla pelle dei cittadini emiliani. Bratti si assuma la responsabilità delle sue scelte. La gente merita risposte, non scuse”.

Sulla stessa linea il consigliere regionale reggiano di Fratelli d’Italia Alessandro Aragona, secondo il quale “già in sede di discussione delle linee di mandato di De Pascale avevo messo in evidenza le grandi fratture in seno alla maggioranza sul tema delle grandi opere. Le dichiarazioni di Alleanza Verdi e Sinistra degli ultimi giorni confermano, purtroppo, che avevamo ragione”. Per Aragona l’iter delineato finora dal presidente della Regione Emilia-Romagna “è ambiguo ed evasivo, a differenza di quando si parla di bretelle stradali e aeroporti”.



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