Reggio. Al Posta Marcello Veneziani presenta “Senza eredi”

Scrive in una nota Marco Eboli, presidente dell’Associazione Balder di Reggio Emilia: “L’Associazione culturale “Balder”, che ho l’onore di presiedere, organizza per sabato 25 gennaio, ore 16.30, presso la Sala del Capitano del Popolo dell’hotel Posta (piazza del Monte, a Reggio Emilia, ingresso libero), la presentazione dell’ultimo libro dello scrittore e giornalista Marcello Veneziani dal titolo ‘Senza eredi”.

Il libro si compone di ritratti di scrittori, giornalisti ritenuti maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella. La contemporaneità non ha antenati né posteri, non esistono più maestri né allievi.

Nella cultura, come nella politica, esistono protagonisti che nulla devono ai predecessori, o almeno così presumono, e non posseggono uno sguardo prospettico verso il futuro. E’ l’epoca degli influencer, che nulla hanno da insegnare, essendo dei manipolatori dei desideri, ma solo da conformare le masse, gli individui, atomi replicanti, non persone, alle mode in voga a stili di vita imposti dal mercato e dal diffuso consumismo.

Si è persa ogni traccia del confronto in ambito culturale, non vi è più confronto tra idee differenti ma solo consorterie che promuovono gli autori delle proprie scuderie.

Il pensiero in quanto tale non interessa, esiste solo l’anatema nei confronti degli autori ritenuti non allineati al politicamente corretto. Lo scenario indurrebbe alla rassegnazione, invece Marcello Veneziani, la pensa come il drammaturgo austriaco Franz Grillparzer, che scriveva:”Se il mio tempo mi vuole avversare lo lascio fare tranquillamente. Io sono venuto da altri tempi e in altri tempi spero di andare”.

Un appuntamento quindi, quello organizzato dall’Associazione culturale “Balder” per attingere al pensiero di chi ci ha preceduto, trarne insegnamenti, positivi e negativi, ma pur sempre formativi, per quanti pensano che la vita non si esaurisca nel presente, ma per essere tale necessita di conoscere il passato e guardare al futuro attingendo dalle radici profonde del sapere”.