Sullo sfondo le palme sono state completamente svaporate da un bianco e nero impietoso. In primo piano Battiato seduto con gambe accavallate porta i sandali e offre il profilo migliore esibendo un codino che non tradisce l’epoca in cui Roberto Masotti scattò la foto che divenne nel 1981 copertina de La voce del Padrone. 31 minuti di musica in tutto. Sette brani che hanno cambiato il corso della musica leggera italiana per un album tra i più venduti nella storia della nostra discografica.
Il prossimo 15 marzo (ore 21), proprio a L’Altro Teatro di Cadelbosco di Sopra, dove nove anni il maestro di Catania fu ospite di una memorabile serata, arriva l’interessante rivisitazione live de La Voce del Padrone a cura di Fabio Cinti che ha immaginato un “adattamento gentile” che diviene concerto tributo all’album capolavoro di Franco Battiato per pianoforte, quartetto d’archi.
Un repertorio in cui ironia, vitalità, gusto e classicismo si fondono in un insieme senza tempo. Questa la rilettura de La Voce del Padrone, con cui il cantautore Cinti si è aggiudicato il Premio Tenco 2018 come migliore interprete puro. Un riconoscimento alla forza e l’urgenza con la quale Cinti ha scelto il carattere della gentilezza e ne ha fatto la sostanza artistica di questa avventura. L’album si fa ora concerto e in questa forma fa tappa, dopo una serie di date universalmente apprezzate, all’Altro Teatro. Dalla prima nota all’ultima battuta questo riadattamento gentile si preannuncia come un’esperienza d’ascolto emotiva e sorprendente.
Naturalmente una scelta di questo genere pone dei rischi, che sono anche stimoli. “La voce del padrone” è un album rock, con il trio basso-chitarra-batteria che urge da sotto e una strumentazione complessa in sovrimpressione, dominata da una voce particolarissima. Tutto questo rivive come partitura, voce compresa, e il lavoro sulla ritmica è una delle sfide più importanti del concerto, tutto un incastro delicati pattern ritmici che intrecciano, accostano, contrappongono fra loro. Non è la prima volta che la strada di Fabio Cinti incrocia quella di Franco Battiato. Nel 2013 il cantautore laziale aprì alcune date dell'”Apriti sesamo tour” e per il suo album “Madame Ugo” incise anche una canzone firmata dallo stesso cantautore siciliano, “Devo”.
La sua produzione è caratterizzata da una particolare attenzione ai testi e tra le collaborazioni più importanti, oltre a quella già citata compaiono i sodalizi con artisti come Morgan e Paolo Benvegnù.
“Non ho mai avuto nessun interesse nell’eseguire una versione o produrre una cover, di questo album – spiega Cinti -, perché affronto quelle composizioni come si trattasse di musica classica: si possono e si devono eseguire le parti, anche con altri strumenti, senza modificarne la scrittura. Questa è la scelta che ho fatto e da qui le regole che mi sono imposto”.
Nel 1981 Franco Battiato aveva trentasei anni, Giusto Pio che curò gli arrangiamenti e diresse l’orchestra, cinquantacinque. Affrontano quindi la produzione di uno degli album più importanti della storia della musica leggera – italiana e non solo – con una maturità e un bagaglio culturale e professionale non indifferenti. “E questo – continua Cinti – sezionando La voce del padrone per studiarlo ai fini di questo adattamento gentile, si sente. Ognuna delle sette canzoni è un concentrato di capacità di scrittura e di arrangiamento, la meta di un affinamento che è maturato nel corso della produzione dei dieci album precedenti (senza contare le canzoni degli esordi). L’assoluta novità del linguaggio dei testi e le relazioni tra melodia, armonia e ritmo, trovano finalmente una compiutezza formale nella totalità dell’album che lo renderà un riferimento costante e importante non solo nella produzione futura di Battiato stesso, ma di gran parte del cantautorato pop e meno pop. La voce del padrone è una scuola, una grammatica assoluta le cui regole sono perfettamente riconoscibili quando applicate alla composizione o all’arrangiamento di un brano”.
Le prevendite per il concerto di Fabio Cinti a L’altro Teatro sono attive on line www.ticketland1000.com, presso la sede dell’Arci di Reggio Emilia e nelle serate di spettacolo a L’Altro Teatro in Galleria Carretti a Cadelbosco di Sopra.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]