“C’è un numero che dice tutto sulla situazione grave in zona stazione e, al tempo stesso, sul piccolo miracolo della rigenerazione sociale che combatte contro il degrado: da aprile ad oggi sono state 119 le persone agganciate dagli operatori di strada, per strapparle alla miseria e dall’abbraccio con la piccola delinquenza che infesta la zona. Il 60% circa di queste persone presentavano forme di disagio psichico e consumo problematico di sostanze, candidati perfetti per la manovalanza criminale. Ecco una polaroid super nitida della potenza dei protocolli firmati col Comune. Lo dico con forza: basta indugi, ora liberiamo fino in fondo il loro potenziale”.
Così Andrea Sirianni, segretario della Cisl Emilia Centrale, il sindacato che ha il suo quartier generale nel cuore della zona stazione, presenta il summit che si terrà il 27 novembre in Municipio tra il Sindaco Marco Massari, gli assessori competenti e il network di associazioni, cooperative e sindacati che fanno funzionare i tre poli che, ogni giorno da tre anni, sono argine e prevenzione contro il degrado.
I NUMERI
Trentasei mesi fa i protocolli hanno lanciato tre ‘stazioni di servizio con la comunità’: in via Turri 27/A, in piazza Secchi e in via IV Novembre 8/F. Sei i progetti che si sono sviluppati, molti dei quali con numeri notevoli. Il servizio di supporto scolastico offre assistenza allo studio e nei compiti ai bimbi del quartiere dai 6 ai 14 anni. Lavora quattro pomeriggi alla settimana e oggi sta servendo 50 giovanissimi, con altri 30 in lista d’attesa. Sono stati 813 i residenti ascoltati e aiutati a chiarire le loro problematiche e questo sfata un luogo comune: associazioni e cooperative che lavorano in zona stazione agiscono per tutti. Non solo per gli immigrati. Ben otto famiglie al giorno vengono aiutate con la distribuzione alimentare, alle quali si sommano altri 40 nuclei aiutati due volte alla settimana. Nell’arco di un triennio, sono state 62 le persone soccorse perché non riuscivano ad utilizzare gli strumenti digitali essenziali per accedere ai servizi pubblici (Spid, fascicolo sanitario ecc.).
Tutto questo significa essere ‘Antenne di Quartiere’ e tutto questo si è reso possibile con 78.000 euro, erogati attraverso i bandi della Fondazione Manodori e del Comune.
LA LOTTA
“Insieme abbiamo dimostrato che si può seminare e raccogliere anche in zona stazione. Il piccolo Davide può vincere contro il delinquente Golia. Ora, però, non ci servono più i pionieri coraggiosi ma un progetto strategico che unisca la forza del sistema pubblico al talento dei volontari e degli operatori delle associazioni. Rilanciare e ripulire la zona stazione è un compito che fa tremare le gambe, ma oggi abbiamo l’arma in più della consapevolezza. Ci sono i volontari, ci sono i cittadini residenti che con le loro denunce aiutano a tenere le luci accese. Ci sono, molto di più, le Istituzioni”, prosegue Sirianni.
Si sta passando da un modulo di gioco dove gli operatori sociali rischiavano di essere lasciati troppo soli ad un nuovo schema dove la rigenerazione sociale sa che, per proseguire, “deve avere al suo fianco il gioco di squadra, quotidiano, di tutte le forze di Polizia. In questo senso è un’ottima notizia l’apertura di credito e di metodo fatta dalla Prefetta Cocciufa”.
Il messaggio che Cisl affiderà al Sindaco è, quindi, semplice: ogni passo avanti che si fa in zona stazione deve essere protetto, evitando che venga rimangiato dalla delinquenza appena volontari e lampeggianti girano l’angolo. “Per farlo occorrono due ingredienti: Comune e Stato devono stare coi piedi ben piantati nel quartiere, rendendolo inospitale per chi lo sporca e più accogliente per i residenti e per chi lavora per migliorarlo – chiosa il segretario sindacale –. E servono tempi più rapidi per realizzare le azioni che il mondo dei volontari sono pronti a mettere in campo”.
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