Tortura in cella a Reggio, parola passa al pm

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Lunedì entra nella fase conclusiva il processo in tribunale a Reggio Emilia a dieci agenti di polizia penitenziaria accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso.

I fatti risalgono al 3 aprile 2023, quando un detenuto tunisino fu incappucciato con una federa stretta al collo, sgambettato, denudato e picchiato con calci e pugni, anche quando era in terra, e calpestato.

Nella seconda fase del pestaggio fu portato in cella, nuovamente picchiato e lasciato nudo dalla cintola in giù per oltre un’ora, malgrado nel frattempo si fosse ferito e sanguinasse. Tutto è stato documentato da un video delle telecamere interne al carcere, agli atti dell’inchiesta.

Conclusi gli interrogatori degli imputati, che hanno scelto tutti l’abbreviato, davanti al Gup Luca Ramponi lunedì alle 9.30 prenderà la parola la pm Maria Rita Pantani per la requisitoria e le richieste della pubblica accusa. Dopo di lei parleranno le parti civili, l’avvocato Luca Sebastiani per la vittima del pestaggio e i legali di garanti nazionale e regionale dei detenuti e delle associazioni Antigone e Yairaiha. Nelle udienze successive parola alle difese degli imputati.



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