L’avvocato Liborio Cataliotti, penalista reggiano ed ex consigliere comunale di Forza Italia in Comune e provincia (che ora difende quattro tra gli indagati: Santo Gnoni del servizio legale, Lorena Belli delle Attività produttive, Edgarda Davoli alla Valorizzazione commerciale e Germana Corradini ai servizi Sociali) spiega all’agenzia di stampa Dire: “Non è contestato l’operato della pubblica amministrazione in termini di regolamento”.
Il legale, al termine dell’interrogatorio aggiunge: “Abbiamo fatto due interrogatorio e come preannunciato ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere. Usciamo tranquillissimi dall’interrogatorio. L’impressione è che saremo ampiamente in grado di dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse, che sono, ci tengo a sottolinearlo, in parte diverse da come era stato prefigurato dai giornali”.
Infatti, “è stato detto che sarebbe stata l’illegittimità del regolamento ad aver ingenerato irregolarità negli affidamenti a soggetti esterni alla pubblica amministrazione. Non è così. Il regolamento non è in discussione, né nella sua versione vigente, né in quella precedente”.
Invece, continua Cataliotti, “viene chiesta una verifica debita, per carità, fatta con tutti i crismi formali del caso e anzi noi abbiamo massima fiducia sia nel pubblico ministero che negli inquirenti della Guardia di finanza di Reggio Emilia. Ma si tratta di verificare che quel regolamento, presi i singoli casi, sia stato rispettato e noi lo faremo”. Fino “a ieri – prosegue il legale – non conoscevamo il merito dell’accusa, oggi grazie al fatto che, come avevamo chiesto, è stato esplicitato, siamo messi in condizione di poterlo fare. Quindi per via documentale io sono serenissimo che i miei assistiti possano provare la propria assoluta estraneità a qualsiasi ipotesi di reato”.
Il legale smentisce inoltre che siano state assegnate consulenze milionarie. “Gli atti contestati sono pochi e di assolutamente esigua entità, anche dal piano dei valori. Parliamo di due, tre, mille euro, o 500 euro e 300 euro. Documenteremo tutto in assoluta tranquillità”. Purtroppo, conclude Cataliotti, “questa indagine, corretta, svolta regolarmente e giusto che ci sia cade in un momento politico che l’ha enfatizzata. Ma siamo tranquillissimi che si esaurisca in un nonnulla”.
L’inchiesta della procura. Nella giornata di oggi martedì 26 febbraio iniziano gli interrogatori per le fasi di indagini sull’inchiesta dei dirigenti comunali indagati dalla Procura di Reggio Emilia con l’ipotesi di reato di falso e di abuso di ufficio. Sono in corso le notifiche degli avvisi di garanzia e pare che almeno una decina di dirigenti comunali li abbiamo già ricevuti. I dirigenti saranno ascoltati presso la caserma della Guardia di Finanza.
Tra questi Massimo Magnani (dirigente dell’Area Competitiva) e che ha una parentela di quinto grado con l’ex sindaco Graziano Delrio, Maria Sergio, moglie del sindaco Luca Vecchi, nel 2013 dirigente del servizio Pianificazione e Qualità urbana, incarico lasciato nel 2014 con l’elezione a primo cittadino del marito e ora operativa al Comune di Modena. E ancora Giordano Gasparini (Servizi alla persona), Santo Gnoni (Servizio legale), Luca Fantini (un tempo alle Politiche per l’integrazione), Laura Montanari (staff settore ambiente), Lorena (Belli, sportello Attività produttive), Battistina Giubbani (Gestione e sviluppo), Elena Davoli (Politiche valorizzazione commerciale), Alfredo De Silvestro (Servizio manutenzione).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]