Comall, dopo 3 scioperi, stop trasferimento di 60 lavoratori reggiani

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Dopo tre scioperi e due incontri, la Proprietà romagnola della Comall International ha accolto le richieste della Fiom e dei dipendenti di mantenere le attività nell’unità produttiva di Sesso.
Martedì sera, dopo una lunga trattativa presso la sede di Unindustria, che ha visto partecipare anche il socio l’Amministratore del Gruppo Fom di Cattoli Alessandro Pettinari, è stato trovato un accordo quadro per “cercare soluzioni alternative” ai trasferimenti.

L’accordo, firmato dalle Rsu, dalla Fiom, dalla direzione aziendale e dalle Confindustrie della Romagna e di Reggio Emilia prevede “l’impegno da parte dell’impresa a sospendere i trasferimenti a Cattolica, proseguire il confronto col sindacato e le Rsu per trovare un accordo condiviso di gestione della crisi aziendale, cercare soluzioni alternative, evitare azioni unilaterali da parte aziendale, valutare investimenti in formazione per ricollocare i lavoratori nel sito di Sesso” si legge nella nota della Fiom.

“L’assemblea dei lavoratori ha deciso all’unanimità di sospendere le iniziative di lotta fino al prossimo incontro – dichiara Alessandro Malagoli della Fiom di Reggio – perché si ha fiducia nel cambio di passo dell’azienda e nella volontà di arrivare a un accordo definitivo”.
L’accordo quadro prevede che il confronto sindacale infatti debba proseguire, con l’obiettivo condiviso di mantenere tutte le attività redditizie a Sesso, analizzare quali attività non sono più redditizie per poi cessarle, valutare anche l’utilizzo temporaneo di ammortizzatori sociali.

“Senza gli scioperi questo accordo non sarebbe stato possibile. – sottolinea Simone Vecchi, Segretario provinciale della Fiom – Grazie alla mobilitazione le lavoratrici e i lavoratori hanno fatto sentire la propria voce, di paura, rabbia e anche di speranza, e la Proprietà ha colto questo messaggio e ha fermato i trasferimenti”. La Fiom di Reggio Emilia comunica inoltre che al prossimo incontro l’Azienda presenterà un Piano industriale per aprire un confronto sulle criticità di natura organizzativa e produttiva e risolverle nel sito reggiano, senza dover trasferire alcun lavoratore a Cattolica.
“Nell’incontro in Confindustria ci è stato letto un lungo e dettagliato rapporto di tutte le criticità organizzative e produttive che gli analisti del Gruppo Fom hanno trovato nel modo di lavorare nel plant reggiano – spiega la nota delle tute blu della Cgil reggiana – ma nessuna di quelle criticità poteva essere affrontata meglio tramite un trasferimento collettivo di lavoratori, erano tutte affrontabili in loco, senza rovinare la vita a decine di famiglie”.

La Fiom di Reggio dichiara infine di aver proposto all’azienda di avviare un tavolo tecnico, anche attraverso l’ascolto di tutte le maestranze, per raccogliere ulteriori analisi del processo produttivo e proposte per migliorare la produttività e la qualità del lavoro, obiettivo condiviso dalle Parti.
“In assemblea i lavoratori hanno ringraziato la Fiom, e la Fiom ha ringraziato i lavoratori che hanno saputo restare uniti in un momento così difficile – chiosano Malagoli e Vecchi – Quando ci si chiede a cosa serve il sindacato, alla Comall trova una risposta”.



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