Un 38enne di Correggio, ma residente a Reggio Emilia, in via Gandhi, Giulio Cornelli, è agli arresti domiciliari, con la misura del braccialetto elettronico ed è accusato di essere uno degli organizzatori del sistema creato da Equalize, l’agenzia di investigazione che, da Milano, avrebbe rubato i segreti della finanza e della politica a scopo di ricatto.
La società di Cornelli, della quale il 38enne è l’unico amministratore, la Develope and Go Srls (Dag), è stata perquisita, e secondo gli investigatori sarebbe il fulcro di una rete di spionaggio, avvalendosi di varie figure, tra le quali consulenti informatici, ma anche hacker, agenti di sicurezza.
Con Giulio Cornelli sono indagati anche altri tre reggiani: un 45enne e una 51enne di Reggio Emilia e una 29enne originaria di Correggio, ma residente a Reggio Emilia.
Il Procuratore nazionale Antimafia Melillo ha definito l’organizzazio ne “un gigantesco mercato delle informazioni”.
Il cuore dell’organizzazione era l’agenzia investigativa Equalize srl, una società legata al presidente della Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali e gestita dall’ex ‘superpoliziotto’ Carmine Gallo.
Grazie all’informatico e hacker Samuele Calamucci, l’agenzia Equalize aveva “una posizione di vantaggio enorme rispetto alla necessità di corrompere operatori di polizia al fine di ottenere le informazioni contenute nella banche dati”. Nell’inchiesta sono quattro gli arrestati e 60 gli indagati in tutta Italia.
Per la Dda di Milano le società riconducibili al gruppo di hacker, che avrebbe fabbricato dossier attraverso dati e informazioni segrete, avrebbero incassato un totale di oltre 3,1 milioni di euro di “profitti illeciti”, di cui oltre 2,3 milioni la sola Equalize srl. Lo scrive negli atti il pm della Dda di Milano Francesco De Tommasi nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo.
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