Modena. Deputati Pd sulla crisi della Maserati

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I deputati del Partito democratico di Modena, Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra, intervengono sulla crisi dell’Automotive e in particolare della Maserati, venerdì è in programma lo sciopero nazionale nel settore con manifestazione a Roma. “Insieme alle altre forze di opposizione abbiamo presentato al Governo due mozioni con proposte concrete per il superamento della crisi di Maserati, attraverso azioni di rilancio che favoriscano la transizione energetica dell’automotive come previsto dall’Unione europea, che si è impegnata a diventare un’area a “impatto climatico zero” entro il 2050. In questo senso gioca un ruolo centrale il settore dei trasporti, che nell’Unione rappresenta un quarto delle emissioni totali di gas serra.

Come sottolineato anche dal presidente di Confindustria Orsini, è una follia che Stellantis chieda altri sussidi, come ha fatto nella sua recente audizione alle Camere l’amministratore delegato Carlos Tavares, senza prendere nel contempo alcun serio impegno su un progetto industriale che rafforzi la sua presenza quale produttore nel nostro Paese.

Ora tocca al Governo fare la sua parte, con scelte forti e investimenti sulla transizione energetica, che consentano al Paese di garantire un futuro competitivo alle imprese e la piena occupazione alle lavoratrici e ai lavoratori impegnati in questo importante settore produttivo.

La Presidente Meloni si è detta intenzionata a “difendere i livelli occupazionali e tutto l’indotto dell’automotive”, ma a settembre il Governo ha deciso di spostare su altri progetti i fondi del Pnrr destinati a co-finanziare la Gigafactory di Stellantis a Termoli, annunciata nel 2021, facendo emergere la scarsa volontà di supportare investimenti verso un piano per la gestione a livello europeo della transizione ecologica, rendendo vana ogni trattativa con Stellantis per salvaguardare l’occupazione e mantenere la capacità produttiva degli impianti.

Il Partito Democratico chiede che, a fronte delle sfide ambientali e tecnologiche che si prospettano per il settore, si mettano in campo benefici e misure di vantaggio per favorire la produzione e la vendita di autoveicoli elettrici e che il passaggio alla mobilità elettrica sia vincolato a una percentuale minima di componentistica che deve essere prodotta nel mercato italiano ed europeo.

Chiediamo poi un sostegno concreto all’innovazione e alla trasformazione dell’industria automobilistica, a partire dalla digitalizzazione fino al cambio delle motorizzazioni e allo sviluppo delle nuove tecnologie, pretendendo contemporaneamente da Stellantis un serio e credibile progetto industriale che indichi espressamente quali siano gli investimenti, i nuovi modelli e le garanzie sotto il profilo produttivo e occupazionale.

Soprattutto, chiediamo di convocare anche i sindacati, per discutere del futuro di Stellantis e delle prospettive produttive e occupazionali del settore, che comprende anche quello di Maserati e del comparto dell’automotive locale.

Salvare il “Tridente” non significa “tenere aperta una fabbrica”, ma costruire una strategia di sviluppo e competitività per un intero territorio, con la certezza che a fare la differenza, ancora una volta, sono le persone, con la loro passione, competenza e determinazione, tre fattori decisivi che hanno reso la nostra terra un’eccellenza nel mondo”.



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