Reggio. Dimore storiche: Cavazzone e Panizzi, visita ai luoghi del barone e musicista Franchetti

Biblioteca Panizzi a Reggio Emilia

La grande occasione di immergersi nei luoghi dove ha vissuto Alberto Franchetti (nella foto ritratto in compagnia del Vate Gabriele d’Annunzio), una delle figure più importanti dello scorso secolo di Reggio Emilia per conoscere ancora di più la sua storia di compositore musicale. È ciò che riserva a cittadini e turisti la III edizione di “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storia tra passato e futuro”, iniziativa organizzata dall’Associazione Dimore Storiche Italiane e in programma sabato 12 ottobre, quando nel territorio reggiano apriranno gratuitamente la Biblioteca Panizzi a Reggio Emilia e Il Cavazzone a Regnano di Viano, per celebrare la figura del compositore Alberto Franchetti.

“Dopo il successo dello scorso anno, Carte in Dimora ritorna per la terza volta, per rispondere all’interesse e alla curiosità che i cittadini e i turisti dimostrano sempre più di nutrire per il patrimonio storico e culturale custodito dalle nostre dimore” commenta Beatrice Fontaine, presidente dell’Associazione Dimore Storiche – Sezione Emilia-Romagna. “Non a caso questa iniziativa mira a sottolineare il ruolo delle Dimore Storiche a livello sociale, economico e culturale per l’intera Emilia-Romagna. Le realtà private associate a noi conservano al loro interno archivi e biblioteche che, attraverso documenti come carte, libri e manoscritti, raccontano la storia del territorio e la sua evoluzione. Si tratta di un patrimonio culturale tutelato e valorizzato, soprattutto in giornate come questa, che hanno l’obiettivo di evidenziare la relazione indissolubile tra ogni dimora e il territorio che la ospita, esaltandone anche il valore sociale.”

Il Cavazzone, situato a Regnano di Viano, sulle prime colline reggiane, permette alle ore 10.00 e alle ore 11.30 di di visitare la sala del biliardo dello chalet del Cavazzone, dimora estiva del compositore Franchetti, al cui interno compose alcune delle sue opere più importanti come Asrael, Cristoforo Colombo e Germania. I visitatori potranno vedere i libretti, gli spartiti, le lettere, le foto di Franchetti, appartenente alla “Giovane Scuola“ assieme a Puccini, Giordano e Mascagni.

La Biblioteca Panizzi in pieno centro a Reggio Emilia allestisce alle 15.00 e alle 16.30 alcune bacheche in sala Planisfero dove saranno esposti i documenti più importanti relativi all’attività musicale di Alberto Franchetti come le lettere di D’Annunzio, i libretti d’opera autografati, spartiti musicali e diverse fotografie. Dall’archivio delle carte Franchetti saranno invece esposti alcuni documenti relativi al Palazzo Franchetti e del Cavazzone.

L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Cultura, della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, prende forma grazie alla collaborazione con la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e con la Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della Cultura nell’ambito delle manifestazioni volte a promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archivistico e librario. Nella giornata di domenica 13 ottobre si proseguirà con “Domeniche di Carta”, iniziativa organizzata dal Ministero della Cultura in cui Biblioteche pubbliche e Archivi di Stato saranno aperti al pubblico. Inoltre, all’edizione di quest’anno è stata conferita la “Medaglia del Presidente della Repubblica”, riconoscimento attribuito dal Capo dello Stato Sergio Mattarella per l’interesse istituzionale, culturale e sociale dell’evento.

“Carte in Dimora è solo una delle molteplici attività che ADSI Emilia-Romagna promuove durante l’anno per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sull’importanza del patrimonio culturale privato, elemento chiave per lo sviluppo sostenibile del Paese, soprattutto nelle aree interne, grazie al legame con il territorio” spiega Beatrice Fontaine. “Non a caso, il 54% di questi beni si trova in comuni con meno di 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, in piccoli comuni con meno di 5.000 residenti. Questa presenza è cruciale per sostenere filiere come quella artigiana, turistica, della ristorazione, dell’ospitalità e dell’organizzazione di eventi. Le dimore private di interesse storico sono veri e propri stabilimenti produttivi culturali, non delocalizzabili, in grado di generare valore sociale ed un’economia strettamente legata al territorio. Con questa nuova giornata di festa, Carte in Dimora desidera ancora una volta mettere in luce tale aspetto.”



Non ci sono commenti

Partecipa anche tu