“I valori etici della cooperazione creano comunità, ed è per questo che siamo chiamati a co-progettare, partendo da temi centrali come quello del lavoro e della casa, per costruire condizioni di sviluppo per tutti e creare una comunità di cura che combatta, innanzitutto, le solitudini e le paure”.
Lo ha detto il Sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, nel corso dell’incontro con la delegazione territoriale reggiana di Confcooperative Terre d’Emilia, avamposto d’eccellenza di una cooperazione emiliana che, qui, si esprime con la presenza di 277 imprese cooperative, 45.486 soci, 19.721 cooperatori e, inclusa la raccolta del credito cooperativo, 4,231miliardi di volume d’affari.
Un “faccia a faccia”, quello che ha avuto per protagonisti i 30 dirigenti reggiani di Confcooperative Terre d’Emilia e il sindaco Massari, insieme all’assessore Marco Pasini (con deleghe a rigenerazione Urbana e Sviluppo sostenibile, con deleghe a Urbanistica, Edilizia privata, Attività produttive: industria, artigianato, cooperazione, agricoltura, Innovazioni tecnologiche ed energetiche), di quasi tre ore, decollato sulla base della richiesta dei cooperatori di un confronto costante con il Comune su tutti i temi che attengono lo sviluppo economico e il sistema di welfare locale, che assegnano un ruolo di primo piano proprio alla cooperazione.
Un dibattito che si è sviluppato sulle questioni centrali che figurano nel programma di mandato della Giunta e, al tempo stesso, spiccano tra le priorità della cooperazione: il lavoro (la regolarità e la sicurezza), la casa per i ceti più deboli, le relazioni tra pubblico e privato sociale nei servizi educativi, nella tutela di anziani, giovani e persone fragili, il contrasto al degrado di alcuni contesti urbani, l’accoglienza e l’inclusione al lavoro di persone immigrate (sulle quali pesa, e molto, proprio l’emergenza casa), alla valorizzazione delle imprese locali nei lavori commissionati dal pubblico, all’implementazione delle azioni a contrasto dell’illegalità e al rilancio di politiche relative all’equità di genere.
Al centro, come un mantra, il tema della rigenerazione (“parola chiave dello sviluppo” – ha detto l’assessore Pasini), con azioni di recupero che chiamino in causa il privato (specie nel centro storico), cui bisogna però offrire condizioni sostenibili di ristrutturazione e rivitalizzazione degli immobili.
Evidente, tra l’altro, la priorità conferita dal Sindaco al tema delle manutenzioni del patrimonio pubblico di cui i cittadini (a partire dalle scuole) fruiscono.
Molte le intese emerse dal dibattito (con gli interventi d’apertura del presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi, della coordinatrice territoriale dell’organizzazione, Anna Colombini, e del responsabile di sede, Roberto Magnani), che lasciano intravvedere quello che la centrale cooperativa aveva chiesto anche alla vigilia delle elezioni amministrative: “un nuovo patto che valorizzi l’azione cooperativa nella sua originalità e specificità con azioni di sostegno e promozione dell’esperienza cooperativa”.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i componenti l’ufficio di presidenza dell’organizzazione Patrizia Fantuzzi e Gino Belli e i componenti la delegazione reggiana Davide Bedogni (Centro Cooperativo di Progettazione), Fiorenzo Prati (Camar), Roberto Salsi (Reggiana Autoservizi), Valerio Maramotti (Consorzio Romero e coop L’Ovile), Marcello Campani (Heron), Francesco Gregori (Multitraccia), Dina Bonicelli (Coop SAI) e Antonella Albertini dello sportello nuove imprese di Confcooperative Terre d’Emilia.
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