Al via il Mei di Faenza, Sangiorgi: valorizziamo la musica italiana emergente

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Al via la nuova edizione del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti, la più importante rassegna della musica indipendente ed emergente italiana in programma il 4, 5 e 6 ottobre nelle piazze centrali di Faenza (Ravenna).

Tre giorni di concerti, forum, convegni, fiere e mostre nelle principali piazze della città; per l’ideatore e il coordinatore Giordano Sangiorgi.

<<Ancora oggi, uno degli ormai rari momenti d’incontro e promozione della musica di qualità, 100% Made in Italy, lontana dalla logica del mainstream. Una realtà creativa, socialmente e culturalmente, che punta sulla valorizzazione della musica indipendente ed emergente italiana alternativa alle piattaforme multinazionali del disco, del digitale e dei live; per dare una chance a chi lavora a progetti innovativi originali e inediti nell’ambito musicale italiano. I giovani sono il 90% del cartellone di musica dal vivo che proponiamo>>.

Protagonista di due momenti importanti all’interno della rassegna anche Stefano Senardi, tra i più importanti produttori discografici italiani e direttore artistico, fondatore – tra le altre cose – della storica etichetta discografica NUN – che ha prodotto album per artisti del calibro dei Simply Red, Mauro Pagani, Alice – fondata nel 1999 e punto di riferimento per il panorama musicale italiano.
Senardi, in occasione della conferenza stampa del Premio Tenco, quest’anno giunto al cinquantesimo, ha evidenziato – pur senza esservi contro – quanto sia oggi viziato e limitante per la musica emergente e ancor più per quella d’autore, il mercato discografico che punta i riflettori solo sui grandi eventi, anche televisivi e radiofonici.
Mi riallaccio alla presentazione che si terrà sabato 5 al Teatro Masini (Piazza Nenni, 3, Faenza), alle ore 18.00: verrà premiato il libro di Senardi “La musica è un lampo”, con ospite speciale Vinicio Capossela, di cui il discografico ha prodotto i primi dischi, prodotti da Renzo Fantini.

Cosa si può fare per cambiare rotta, per evitare di annaspare nelle insidiose acque della discografia italiana, da emergente?

<<Siamo di fronte ad uno scenario apocalittico, che vede l’ombra dei giganti sia nel mainstream che nel comparto della musica dal vivo. Una dittatura che vede decidere i gusti musicali dei giovani da un algoritmo in mano alle multinazionali, senza alcuna valorizzazione dei talenti, sacrificati sull’altare di bassi costi e massimizzazione dei profitti.
Un passo in avanti potrebbe essere l’azzeramento degli stream all’estero, in modo che si possa capire e lavorare sulla qualità anziché sui numeri.
Altro punto saliente, l’investimento Pubblico in Cultura: gli Enti, le Regioni, i Comuni, dovrebbero cominciare ad investire in questo ambito, come negli altri ambiti culturali, perchè la musica è cultura.
Dovrebbe esistere un Codice dello Spettacolo e, finalmente, sembra che si avvicini la sua realizzazione: la scadenza della delega per la stesura è fissata per il 18 agosto 2025.
Stiamo ragionanado sul tema complesso della digitalizzazione del mercato sia in termini di discografia che di live, oltre che di diritti e di media. E’ un tema complesso e difficile perché siamo di fronte a vere e proprie potenze gigacapitaliste e monopoliste mondiali dove se non si interviene con urgenza si rischia che il mercato mondiale della musica resti nelle mani di dieci persone in tutto nel mondo».

Fin dalla prima storica edizione, il tuo MEI, è stata la piattaforma di lancio della nuova scena indipendente ed emergente italiana con artisti che sono diventati pilastri della musica in Italia: da Diodato – vincitore quest’anno del Premio Speciale MEI alla Carriera – agli Afterhours; passando per Bluvertigo, Marlene Kuntz, CSI, Pitura Freska, Baustelle, Caparezza, Negramaro, Brunori Sas, Perturbazione, Marta sui Tubi, Offlaga Disco Pax, e tantissimi altri.
Ha premiato emergenti oggi considerati punte di diamante della nuova scena artistica del nostro Paese e ha permesso a molti altri di muovere i primi passi proprio al MEI, come ad esempio Daniele Silvestri, che nel 1997 allestì un suo stand espositivo e più recentemente i Måneskin, che al MEI di Faenza hanno realizzato – prima del grande salto – una delle loro primissime e uniche esibizioni in un festival indipendente fuori da Roma.
Eppure, agli occhi di un emergente oggi, sembra pura fantascienza.

Emergenti è già un livello diverso, peraltro. Parliamo di sconosciuti: c’è davvero ancora spazio per loro? Perchè è così importante passare dal MEI?

<<Lo dimostrano le migliaia di richieste di adesione che riceviamo ogni anno da giovani, “perfetti sconosciuti” come dici tu, e in cui ci sorprendiamo ogni volta di trovare grande talento, culturale musicale – di chi la musica l’ha studiata – profondità di campo nella scrittura e abilità nell’esecuzione.
Contro tutta questa omologazione, il MEI propone la bellezza della musica realizzata per oltre il 75% dagli indipendenti, 100% Made in Italy – che difficilmente viene promossa sulle piattaforme digitali e sui grandi media – tutti quei generi e stili, sempre più penalizzati nel panorama musicale italiano dalla peggiore deriva del mainstream.
Indipendenti significa fare da soli, credere in un progetto e autofinanziarselo e darsi da fare perchè trovi il riscontro che merita e il MEI rimane una delle poche realtà in grado di coadiuvare questo lavoro>>.

Durante i suoi 28 anni di attività il MEI, con le sue edizioni ufficiali insieme alle tante edizioni speciali (a Bari, Roma e in altre città), ha registrato un totale di 1 milione di presenze, la partecipazione di 10mila artisti e band dal vivo, 5mila realtà musicali coinvolte in expo e convegni e 1000 giornalisti (più di 100 dal resto d’Europa) che hanno parlato del MEI contribuendo a renderla la più importante vetrina della nuova e nuovissima musica italiana.

Faenza si trasforma per tre giorni in una vera e propria città della musica con concerti, presentazioni musicali e letterarie, convegni e mostre, affiancati da una parte espositiva rivolta agli operatori della filiera musicale con l’obiettivo di sostenere la crescita e la diffusione di una cultura musicale indie ed emergente.

Verranno selezionate le migliori realtà indie italiane grazie al circuito di AudioCoop e saranno presenti, unico caso in Italia, i vincitori di oltre 100 festival e contest per emergenti provenienti da tutta la Penisola.

<<Si – continua il patron del MEI Giordano Sangiorgi – Insieme alla musica spesso incrociamo i temi dell’innovazione tecnologica, della tutela dei diritti, del sostegno al sistema culturale italiano sui quali interveniamo con il nostro circuito del mondo associazionistico come il Coordianemnto Stage & Indies che rappresenta la filiera delle piccole realtà della musica, AudioCoop, che comprende circa 270 piccoli produttori discografici indipendenti e altre realtà. Spesso siamo attenti ai temi sociali e civili perchè riteniamo che la musica, attraverso i testi e le melodie di note musicali, debba servire anche per farci riflettere sul contesto sociale nel quale viviamo.
E’ un ruolo della cultura e della musica, che non fa solo da semplice intrattenimento, che riteniamo indispensabile>>.




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