La Procura di Parma ha presentato appello sull’ordinanza del 19 settembre scorso che aveva disposto la misura degli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la 21enne studentessa protagonista della vicenda dei neonati morti e sepolti nel giardino di una villetta a Vignale di Traversetolo (Parma)
Il pubblico ministero aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per i reati di omicidio volontario e premeditato e soppressione di cadavere aggravato per la morte del bimbo trovato il 7 agosto scorso e per soppressione di cadavere aggravato in relazione alla morte del bimbo i cui resti sono stati trovati il 7 settembre.
Spiega ora la Procura della Repubblica che con l’ordinanza del 19 settembre scorso il gip, pur condividendo la ricostruzione del pubblico ministero sull’omicidio pluriaggravato del 7 agosto 2024 e alla soppressione di cadavere del 12 maggio 2023, e ritenendo sussistenti le esigenze cautelari ha disposto gli arresti domiciliari per l’indagata, anziché la custodia in carcere invocata dal pm, e di fatto ha rigettato la richiesta per quanto riguarda il seppellimento del neonato del 7 agosto, ritenendo il meno grave reato di occultamento di cadavere in luogo della soppressione di cadavere ipotizzata dal pm.
La Procura si è quindi rivolta al Tribunale del riesame di Bologna chiedendo il seppellimento del 7 agosto 2024 venga considerato come soppressione di cadavere, reato più grave dell’occultamento di cadavere, e che sia applicata la custodia cautelare in carcere per la 21enne.
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