Province. Presidenti: Parma al centrosinistra, Ferrara al centrodestra, il voto a Reggio e Modena

Alessandro Fadda

Alessandro Fadda è il nuovo presidente della Provincia di Parma. Fadda, sindaco di Torrile sostenuto dal centrosinistra e da una lista civica, ha ottenuto il 54,8 % dei voti sconfiggendo Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo Mezzani, che era sostenuto da un’altra civica.  L’affluenza alle urne è stata dell’86,56%.

Questa invece la composizione del nuovo Consiglio provinciale

PD: Alicia Maria Carrillo Heredero, Daniele Friggeri, Franco Torreggiani, Sandra Boriani, Fabio Bonatti e Sara Tonini

La tua Provincia – civici e riformisti: Saba Giovannacci e Serena Brandini

Forze civiche per la Provincia di Parma: Virginia Chiastra e Federica Di Martino

Insieme per la Provincia di Parma: Massimo Cazzini e Diego Giusti

 

Daniele Garuti è il nuovo presidente della Provincia di Ferrara. È stato eletto con 175 voti validi, equivalenti a 52.592 voti ponderali (ogni voto valido va infatti moltiplicato per l’indice assegnato a ciascun Comune, secondo il rispettivo peso demografico), 18 sono state le schede bianche e 3 quelle nulle. Sui 329 aventi diritto si sono recati alle urne in 289 (pari all’87,8%), di cui in 196 hanno votato per la carica di presidente, mentre in 83 non hanno ritirato la scheda.

Classe 1962, sindaco di Poggio Renatico confermato alle recenti amministrative del 9 e 10 giugno scorsi, Garuti era stato presentato dalla lista Terre Estensi (centrodestra) per le elezioni provinciali del 29 settembre come unico candidato alla carica di presidente della Provincia, visto che l’altra lista in corsa, Ferrara Insieme (centrosinistra), non aveva ufficializzato alcuna candidatura.

Daniele Garuti succede a Gianni Michele Padovani, eletto alla guida dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense nel dicembre 2021. La scadenza naturale del suo mandato quadriennale avrebbe dovuto essere nel dicembre 2025, ma non essendo stato rieletto sindaco di Mesola nelle elezioni del giugno scorso, la sua carica è cessata in coincidenza con le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale, organo giunto invece al termine naturale del proprio mandato biennale.

Garuti è il quindicesimo presidente della Provincia estense dalle prime elezioni del dopoguerra nel 1952 e il quinto in ordine di tempo da quando la legge del 2014 ne ha riformato il sistema elettivo, non più, cioè, eletto dai cittadini ma dai sindaci e consiglieri comunali dei 21 Comuni del territorio. I suoi predecessori sono stati: Alfredo Carpeggiani (Psi, dal 1952 al 1964), Flaviano Malaguti (Psi, 1965-1967), Radames Costa (Pci, 1967-1970), Giuliano Domenicali (Psi, 1970-1975), Ugo Marzola (Psi, 1975-1985), Carlo Perdomi (Psi, 1985-1990), Francesco Ruvinetti (Psi, 1990-1995), Paolo Siconolfi (Ppi, 1995-1999), Pier Giorgio Dall’Acqua (Ppi-Margherita-Pd, 1999-2009), Marcella Zappaterra (Pd, 2009-2014), Tiziano Tagliani (Pd, 2014-2018), Barbara Paron (Pd, 2018-2020), Nicola Minarelli (Pd, 2020-2021) e Gianni Michele Padovani (Psi, 2021-2024).

Daniele Garuti è, dunque, il primo presidente di centrodestra (presentato come civico) dal 1952. Diversamente dal Consiglio provinciale, nel quale possono essere eletti sia sindaci che consiglieri comunali, con la legge del 2014 possono diventare presidenti di Provincia solo i sindaci, benché possano essere votati anche dai consiglieri comunali.

Per quanto riguarda invece il nuovo Consiglio provinciale sarà composto da 7 seggi della lista “Terre Estensi”, che ha totalizzato 175 voti validi pari a 53.097 voti ponderati, e 5 seggi della lista “Ferrara Insieme”, cha ha avuto 113 voti equivalenti a 37.049 ponderati. I votanti per i 12 seggi in palio dell’organo consiliare sono stati 289 su 329 aventi diritto, di cui 288 voti validi e una scheda nulla.

Entrano, dunque, in Consiglio provinciale per “Terre Estensi”: Alessandro Guaraldi (consigliere comunale a Cento), con 21 preferenze tradotte in 8.058 voti ponderali, Fabio Tosi (sindaco di Fiscaglia) con 26 preferenze (6.677 voti ponderati), Rita Canella (consigliera comunale a Tresignana) con 38 voti (6.316), Simone Saletti (sindaco di Bondeno) con 18 voti (5.892), Diletta D’Andrea (consigliera comunale di Ferrara) con 16 voti (4.981), Cristian Bertarelli (sindaco di Lagosanto) con 20 preferenze (4.730) e Loredana Ionita Valentina (consigliere comunale di Ferrara) con 5 voti che si traducono in 4.529 voti ponderali.

Per la lista “Ferrara Insieme” entrano invece in Consiglio provinciale: Edoardo Accorsi (sindaco di Cento) con 26 voti che si traducono in 7.967 voti ponderali, Anna Chiappini (consigliera comunale di Ferrara) con 11 preferenze (6.368), Matteo Proto (consigliere comunale di Ferrara) con 7 voti (6.025), Andrea Baldini (sindaco di Argenta) con 21 voti (5.736) e Lara Fabbri (consigliere comunale di Mesola) con 20 preferenze che si traducono in 4.808 voti ponderati.

Otto consiglieri provinciali alla lista di centrosinistra Insieme per la Provincia di Reggio Emilia, 3 a quella di centrodestra Terre reggiane, 1 a Progetto civico. Questo il risultato delle elezioni per il Consiglio provinciale che si sono svolte oggi, domenica, registrando un’affluenza record dell’82% grazie al voto di 505 su 616 sindaci e consiglieri comunali.
Questi i 12 nuovi consiglieri provinciali di Reggio Emilia tra i quali il presidente Giorgio Zanni (che è stato rieletto nel 2022 e resterà in carica fino al 2026) sceglierà vicepresidente e assegnerà le deleghe. Per i consiglieri provinciali, come noto, non è previsto alcun compenso o gettone di presenza.

Progetto civico per la Provincia di Reggio Emilia: Gianluca Paoli (Comune di Bagnolo in Piano) 5.303 voti ponderati.

Terre reggiane: Alberto Bizzocchi (Comune di Bibbiano) 5.932 voti ponderati, Giuseppe Pagliani (Comune di Scandiano) 5.455  e Cristina Fantinati (Comune di Novellara) 5.417.

Insieme per la Provincia di Reggio Emilia: Francesca Bedogni (sindaco di Cavriago) 7.433 voti ponderati, Ada Francesconi (Comune di Reggio) 7.049, Cecilia Barilli (Comune di Reggio) 7.046, Claudia Martinelli (Comune di Castelnovo Monti) 6.503, Alberto Olmi (sindaco di Quattro Castella) 5.526, Alessandro Santachiara (sindaco di Campagnola Emilia) 5.250, Simone Zarantonello (sindaco di Novellara) 4.933 ed Elio Ivo Sassi (sindaco di Villa Minozzo) 4.001.

“L’alta affluenza di questa tornata elettorale è un segnale importante di partecipazione che conferma, da ogni parte politica, attenzione e rispetto per la Provincia: ringrazio i 505 tra sindaci e consiglieri comunali che anche oggi hanno rappresentato al meglio i loro cittadini, dalla Bassa all’Appennino, recandosi nella sede della Provincia a votare”, il commento del presidente della Provincia, Giorgio Zanni, nel dare il proprio “benvenuto a tutti i nuovi consiglieri, che garantiscono anche un’ampia rappresentanza territoriale, oltre che politica”. “Lavoreremo insieme per continuare ad affrontare al meglio le necessità e le emergenze di tutti i nostri concittadini e delle nostre amministrazioni comunali, consapevoli dell’importante lavoro svolto finora e del tanto che occorre continuare a fare, nell’attesa di quella importante e necessaria riforma istituzionale che torni a dare piena dignità, anche economica, alle Province ed ai loro amministratori per una maggiore efficacia a favore dei nostri concittadini“.
“Grazie anche agli ottimi risultati delle ultime elezioni amministrative, il centrosinistra continua a mantenere una larga maggioranza in un Consiglio provinciale dove mi auguro si continui il lavoro, come è stato finora, tra tutti i gruppi consiliari nell’interesse del nostro territorio e dei nostri cittadini”, conclude il presidente Zanni.

 

Nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Modena che si sono svolte domenica 29 settembre è stata definita la composizione provvisoria del nuovo Consiglio provinciale, sulla base delle preferenze, espresse per le due liste presentate, dai consiglieri comunali e dai sindaci modenesi.
Hanno votato 513 elettori su 693 aventi diritto pari al 74 per cento (rispetto al 73 per cento del voto nel 2021);
La proclamazione definitiva dei risultati avverrà lunedì 30 settembre, da parte dell’ufficio elettorale della Provincia.
La lista “Insieme per una nuova Provincia” ottiene provvisoriamente 10 consiglieri: Massimo Mezzetti, Lorenzo Calzolari, Giovanni Gargano, Roberta Muccini, Massimo Paradisi, Fabio Poggi, Riccardo Righi, Simona Sarracino, Monja Zaniboni, Luigi Zironi;
la lista “Unione Modena Civica-Uniamoci” elegge provvisoriamente sei consiglieri: Germano Caroli, Piergiulio Giacobazzi, Elisa Rossini, Francesco Spatafora, Giuseppe Vandelli, Stefano Venturini.
Per Fabio Braglia, presidente della Provincia di Modena «quella di oggi è stata una giornata importante per tutte le Province d’Italia, che hanno rinnovato i propri consigli e in alcuni casi anche le presidenze. Auguro ai 16 nuovi eletti buon lavoro per questi due anni che ci attendono, con sfide importanti per il territorio modenese, ringraziando, ancora una volta, i colleghi consiglieri che hanno prestato il proprio servizio alla comunità dal 2021 ad oggi. Già nei prossimi giorni convocherò la prima seduta di consiglio per partire, quanto prima, col lavoro che ci attende su strade, scuole e tutto quello di cui la Provincia si occupa».
In base alla legge 56 di riordino dell’ente, il Consiglio provinciale resta in carica due anni; le elezioni hanno riguardato solo il rinnovo del Consiglio, mentre il presidente, sempre in base alla legge, resta in carica quattro anni.
Il consiglio, composto da 16 consiglieri che non percepiscono indennità, approva bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente.

 

L’andamento delle elezioni

Alle 14 di oggi già 313 sindaci e consiglieri, su 616 aventi diritto di voto, si sono recati alle urne nel seggio allestito a Palazzo Allende, sede della Provincia di Reggio Emilia, dove fino a stasera alle 20 si svolgono le elezioni del Consiglio provinciale, le quinte consultazioni dopo la Legge 56/2014. L’affluenza è dunque finora del 50,8%. Il primo a votare, alle 8.01, è stato il sindaco di Casina, Stefano Costi. Tra gli elettori della mattinata, anche il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari. Nel 2021 l’affluenza definitiva, la più alta da quando nel 2014 le Province sono state trasformate in enti di secondo grado, era stata dell’81,86%, mentre nel 2018 (quando però si votò di mercoledì, registrando il dato più basso) si era raggiunto il 66,33%.

Sono 246 i consiglieri e sindaci che hanno votato alle ore 12 con un’affluenza del 35,5 per cento, per l’elezione del Consiglio provinciale di Modena in programma oggi domenica 29 settembre (nella foto qui sopra il voto del presidente della Provincia Fabio Braglia).
I seggi, che sono aperti dalle ore 8.00, si chiuderanno alle 20.00 e successivamente verrà effettuato lo spoglio e possono votare 693 elettori, tra sindaci e consiglieri comunali di 46 Comuni sui 47 della provincia (il Comune di San Prospero non partecipa all’elezione poiché commissariato).
Oggi, domenica, si vota anche nelle Province di Parma e Ferrara (nella foto qui sotto il voto del sindaco di Ferrara Alan Fabbri), dove però al voto per il Consiglio si aggiunge quello per il presidente.  Vittoria già certa del centrodestra a Ferrara, dove l’unico candidato è Daniele Garuti, sindaco di Poggio Renatico di Fratelli d’Italia, mentre a Parma si sfidano Alessandro Fadda del Pd, sindaco di Torrile, e Nicola Cesari, primo cittadino di Sorbolo Mezzani da pocO uscito da Italia Viva e appoggiato anche dal centrodestra.

A Piacenza si rinnoverà il consiglio che sarà composto da 10 consiglieri, votati da 46 sindaci e 537 consiglieri comunali, in rappresentanza di oltre 283mila cittadini, mentre a Ravenna voteranno (per il nuovo consiglio di 12 membri) 18 sindaci e 274 consiglieri comunali, su una popolazione di 385mila cittadini. A Forlì-Cesena il rinnovo coinvolgerà 30 sindaci e 406 consiglieri (il nuovo consiglio provinciale conterà 12 membri) per 391mila cittadini e infine, a Rimini, a votare saranno 27 sindaci e 358 consiglieri (per 12 membri) su una popolazione di 338mila cittadini.

Non si vota, invece, per la Città metropolitana di Bologna. L’astrusa Legge Delrio prevede infatti che il Consiglio metropolitano duri in carica 5 anni, ma in caso di rinnovo del consiglio del Comune capoluogo, si procede a nuove elezioni entro sessanta giorni. Nelle Città metropolitane non si vota nemmeno il presidente, ma il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del Comune capoluogo.

 



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