Si sono concluse nel pomeriggio di venerdì 20 settembre le operazioni di recupero delle salme dei passeggeri dell’aereo precipitato sull’Appennino tosco-emiliano.
Il velivolo, con a bordo due cittadini di nazionalità francese e una di nazionalità spagnola, era stato individuato nel pomeriggio di giovedì sul versante toscano del Monte Uomo Morto (comune di Licciana Nardi – Ms) a poca distanza dal confine parmense, grazie al lavoro congiunto di Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (Sagf) ed Aeronautica Militare.
Terminati i rilievi di legge, è stato possibile procedere al trasporto a valle delle vittime. Purtroppo, le condizioni di forte maltempo che da diversi giorni insistono sulla zona non hanno consentito l’utilizzo dell’elicottero.
Con partenza dal comprensorio sciistico di Prato Spilla (nel comune di Monchio delle Corti – Pr), i tecnici dei Servizi regionali toscano (SAST) ed emiliano (SAER) del CNSAS e del Sagf hanno raggiunto il luogo dell’incidente, procedendo a una non semplice operazione di recupero. Una volta raggiunta la stazione di partenza degli impianti di risalita della località parmense, le salme sono state affidate alle onoranze funebri.
Successivamente, alcuni tecnici del SAST e i militari della Guardia di Finanza sono tornati in quota per accompagnare un team investigativo dell’ANSV (Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo) sul luogo dell’incidente. L’aereo, partito dall’Aeroporto “Paolucci” di Pavullo nel Frignano (Mo) nella mattina di martedì 17 settembre, aveva fatto perdere le proprie tracce poco dopo il decollo, facendo scattare le ricerche che, per tutta la durata delle operazioni, sono state coordinate dall’Ufficio Territoriale del Governo di Massa Carrara.
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