Quattro Province emiliane al voto a fine a mese, ma a Ferrara si sa già che ha vinto il centrodestra

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Domenica 29 settembre si torna a votare per 41 Province italiane, tra qui quelle di Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara. Dopo il pastrocchio della legge Delrio – ormai sconfessata anche dal Pd – le elezioni provinciali interessano poco o niente la gente comune essendo state le Province trasformate in enti di secondo livello. A votare e a poter essere eletti, dunque, sono solo sindaci o consiglieri comunali in carica. Non solo, la cervellotica legge 56/2014 prevede pure (anche se nessuno ne ha mai capito il motivo) che il presidente della Provincia (unica carica che abbia oggi un senso, oltre che da alcuni mesi anche un lauto stipendio, mentre in origine era gratuita pure questa) si elegga ogni 4 anni e il Consiglio provinciale ogni 2. Poi la pandemia, scadenze elettorali sfalsate e amenità varie hanno sballato tutti i calendari col risultato che il 29 settembre in Italia delle 41 Province al voto per il Consiglio, 7 voteranno anche per il presidente: le emiliale Parma e Ferrara, oltre ad Alessandria, Cremona, Lucca, Matera, e Siena.

Altro aspetto paradossale delle Province ‘riformate’, è che già oggi – alla scadenza della presentazione delle liste – si sa in pratica chi ha vinto e chi ha perso anche se… si voterà tra 20 giorni. Il meccanismo di voto individuato dalla Legge Delrio è infatti un complicatissimo sistema ponderato per cui il voto dei consiglioeri dei Comuni più grandi ha un ‘peso’ infinitamente superiore a quello non di tutti gli altri comuni messi insieme, ma quasi. Quindi là dove il capoluogo ha una maggioranza molto netta, il risultato delle urne è pressoché scontato, tanto che spesso e volentieri, chi è in minoranza manco presenta un candidato presidente. E’ quanto è sempre accaduto a Reggio ad esempio per l’egemonia del centrosinistra, ed è quanto succede oggi a Ferrara dove il prossimo 29 settembre le cosiddette elezioni provinciali sanciranno il ribaltone a favore del centrodestra, con l’unico candidato alla presidenza (Daniele Garuti, sindaco di Poggio Renatico di Fratelli d’Italia) che succederà a Gianni Michele Padovani. Elezioni in teoria ‘vere’ invece a Parma, dove se la vedranno Alessandro Fadda, sindaco del Pd di Torrile (favorito), e Nicola Cesari, primo cittadino di Sorbolo Mezzani da pochi giorni uscito da Italia Viva e sostenuto anche dal centrodestra.

A Reggio Emilia e Modena, dove i presidenti sono a metà mandato, il 29 settembre si voterà invece solo per il Consiglio provinciale.

Qui Ferrara. Un unico candidato per la Presidenza e due liste di nomi per i 12 seggi del Consiglio provinciale di Ferrara. Alle 12 di lunedì 9 settembre, termine ultimo per la presentazione, questo è l’esito finale delle candidature presentate in Castello Estense per il rinnovo degli organi di presidente e Consiglio provinciale, in vista delle prossime elezioni del 29 settembre.

Daniele Garuti (nella foto), sindaco di Poggio Renatico di Fratelli d’Italia, è l’unico candidato a succedere a Gianni Michele Padovani ed è stato presentato con la lista di centrodestra “Terre Estensi”. Con le stesse insegne è stato ufficializzato anche l’elenco dei 12 candidati al Consiglio provinciale. In ordine di lista sono Alessandro Guaraldi (consigliere comunale di Cento), Simone Saletti (sindaco di Bondeno), Cristian Bertarelli (sindaco di Lagosanto), Rita Canella (consigliera comunale di Tresignana), Luca Caprini (consigliere comunale di Ferrara), Diletta D’Andrea (consigliera comunale di Ferrara), Erika Guberti (consigliera comunale di Voghiera), Massimiliano Guerzoni (consigliere comunale di Ferrara), Valentina Loredana Ionita (anch’essa in Consiglio comunale di Ferrara), Filippo Sambi (consigliere comunale di Comacchio), Daniela Simoni (sindaca di Riva del Po) e Fabio Tosi (sindaco di Fiscaglia).

Nessun candidato alla Presidenza per la lista di centrosinistra “Ferrara Insieme”, che ha invece presentato i 12 nominativi per il Consiglio: Edoardo Accorsi (sindaco di Cento), Andrea Baldini (sindaco di Argenta), Maurizio Barbirati (consigliere comunale di Tresignana), Chiara Benvenuti (consigliera comunale a Copparo), Anna Chiappini (consigliera comunale di Ferrara), Lara Fabbri (consigliera comunale di Mesola), Marzia Marchi (consigliera comunale di Ferrara), Francesca Molesini (consigliera comunale di Portomaggiore), Andrea Pambianchi (consigliere comunale di Lagosanto), Marcello Parmeggiani (consigliere comunale di Bondeno), Arianna Poli e Matteo Proto (entrambi in Consiglio comunale di Ferrara).

La legge che ha riformato le Province nel 2014 ha stabilito, infatti, che candidati alla carica di presidente possono essere solo i sindaci, mentre anche i Consiglieri comunali possono aspirare a far parte del Consiglio provinciale. Sindaci e consiglieri comunali possono, invece, votare per entrambi gli organi della Provincia.  Le prossime scadenze attendono al lavoro l’ufficio elettorale per la pubblicazione di liste e candidati, cui seguirà un’ultima verifica del corpo elettorale (sindaci e consiglieri dei 21 Comuni del territorio estense), fino al giorno delle elezioni, domenica 29 settembre.

Qui Parma. La sfida per la presidenza vedrà in campo Alessandro Fadda del Pd, sindaco di Torrile, e Nicola Cesari, primo cittadino di Sorbolo Mezzani da pochi giorni uscito da Italia Viva e appoggiato anche dal centrodestra. A supporto di Fadda ci sarà una lista formata da consiglieri del Pd: Daniele Friggeri, sindaco di Montechiarugolo e vicepresidente designato in caso di vittoria, Franco Torreggiani e Alicia Maria Carrillo Heredero consiglieri comunali a Parma, Sara Tonini (Sissa Trecasali), Ermanno Zuccheri, già candidato sindaco a Noceto, Filippo Maria Quaretti, assessore a Lesignano, Giovanni Bertocchi (consigliere provinciale uscente), Fabio Bonatti (Fidenza), Sandra Boriani (assessore a Sorbolo Mezzani), Sara Pavani (Torrile) e Daniela Scorza (Berceto). Pronta anche una lista di civici di cui dovrebbero far parte le consigliere comunali a Parma Saba Giovannacci (Prospettiva), Serena Brandini (Azione) e Giovanni Nouvenne, consigliere comunale a Soragna e fratello del consigliere comunale di maggioranza a Parma, la sindaca di Neviano Raffaella Devincenzi, Simone Grandi (Sala Baganza), Giorgio Faelli (Torrile), Patrizia Barbaglia (Fornovo) e Stefano Compiani (Salsomaggiore).

Nella lista civica a supporto di Cesari – Forze civiche per la Provincia – rientrano Virginia Chiastra, consigliera comunale della lista Vignali a Parma, Federica Di Martino consigliera comunale a Langhirano, Giorgia Biasetti consigliera comunale a Medesano, Alessia Biagi consigliera comunale a Borgotaro, Stefano Corradi (Neviano), Corrado Mansanti consigliere comunale a Monchio e Manuel Marchinetti consigliere comunale a Noceto. Anche il centrodestra ha pronta la sua lista, che pure sosterrà alla presidenza Nicola Cesari: Enrica Cavazzini, vicesindaca di Fontevivo, gli assessori Matteo Agoletti di Forza Italia e Costanza Zecca (Fratelli d’Italia), Massimo Cazzini (Fdi – Lesignano) e Maria Teresa Gardelli (Fornovo) e per la Lega il sindaco di Bore Diego Giusti. A rigor di logica, la presidenza della Provincia di Parma dovrebbe rimanere al centrosinistra.

Qui Reggio. Anche la Provincia di Reggio Emilia, domenica 29 settembre, andrà al voto per eleggere il suo nuovo Consiglio. Come noto la legge di riordino introdotta nel 2014 ha trasformato le Province in enti di secondo grado, pertanto le elezioni interesseranno esclusivamente (sia come candidati, sia come elettorato) sindaci e consiglieri comunali in carica di tutti i 42 Comuni della Provincia (alla data del 25 agosto, 42 sindaci e 574 consiglieri). In questa tornata elettorale, non è prevista l’elezione anche del presidente della Provincia, che sempre in base alle Legge 56/2014 è prevista ogni 4 anni (Giorgio Zanni è stato eletto nel 2018 e riconfermato nel 2022), non ogni due anni come quella del Consiglio.
In realtà, le ultime elezioni del Consiglio provinciale si erano tenute nel dicembre 2021, ma la scadenza naturale (per altro allora già modificata a causa della pandemia) è stata ulteriormente prolungata per superare la tornata amministrativa dello scorso giugno (in caso di decadenza dal Consiglio comunale, si decade infatti anche dalla eventuale carica di consigliere provinciale).
Rispetto alle elezioni del 2021, gli elettori sono 4 in più (da 612 a 616), mentre 3 dovrebbero rimanere le liste in competizione: oltre a quelle di centrosinistra (Insieme per la Provincia di Reggio Emilia) e centrodestra (Terre reggiane) presenti fin dalle prime ‘nuove’ elezioni del 2014, anche Progetto civico per la Provincia di Reggio Emilia (nel 2021 la terza lista era rappresentata da Provincia progressista). Queste sono infatti le 3 liste presentate alla scadenza fissata per le 12 di oggi, lunedì, e che domani, martedì, dovranno essere validate dall’Ufficio elettorale che, nel pomeriggio, procederà anche all’estrazione dell’ordine sulla scheda elettorale.

I nomi saranno ufficializzati solo domani dalla Provincia, ma nel frattempo Fratelli d’Italia ha già fatto sapere che per Terre reggiane correranno Alberto Bizzocchi e Letizia Davoli. Progetto civico per la Provincia di Reggio Emilia punta invece sui sindaci o gli ex sindaci che si sono opposti al centrosinistra, a partire dal primo cittadino uscente di Bagnolo Gianluca Paoli. Nelle lista si riconoscono una miriade di liste civiche reggiane “Coalizione Civica” di Reggio Emilia, “ViviAmo Albinea”, “Noi per Casalgrande” (del riconfernato sindaco Daviddi), “Alternativa Civica per Sant’Ilario e Calerno”, “Bagnolo Viva” e “Movimento Civico per Fabbrico”, “Progetto Civico” di Viano (del sindaco uscente Nello Borghi), “Cadelbosco per tutti”, “Uniti per Poviglio”, “GualtieRinnova”, “Cavriago Lab”, “Movimento Civico Cambiamento” di Campagnola Emilia e “Rinascimento Correggio”. Per quanto riguarda invece il centrosinistra, saranno riconfermati i sindaci di Cavriago, Castelnovo Sotto e Villa Minozzo (Francesca Bedogni, Francesco Monica ed Elio Ivo Sassi, votatissimo nel 2021), mentre quello di Novellara Simone Zarantonello dovrebbe subentrare ad Elena Carletti. Per il Comune di Reggio dovrebbero invece essere in lista Ada Francesconi e Cecilia Barilli.

Sempre 12 (il numero è rapportato alla popolazione) i consiglieri provinciali che dovranno essere eletti (nel 2021 Insieme per la Provincia di Reggio Emilia ottenne 9 consiglieri, Terre reggiane 2 e Provincia progressista 1). Per il consigliere provinciale, come noto, non è previsto alcun compenso o gettone di presenza.
I 616 sindaci e consiglieri comunali voteranno dalle 8 alle 20 nell’unico seggio che sarà allestito nella Sala Giunta della Provincia di Reggio Emilia. L’elezione del Consiglio provinciale – in base alle Legge 56/2014 – avviene con il voto ponderato, ossia l’elettore (sindaco o consigliere comunale) che appartiene ad un Comune con un minor numero di abitanti esprime un voto con un valore inferiore rispetto all’elettore (sindaco o consigliere comunale) di un Comune con un numero maggiore di abitanti. In questa tornata elettorale Il corpo elettorale provinciale di Reggio Emilia è suddiviso in sei fasce demografiche: solo il Comune di Vetto rientra in quella azzurra (fino a 3.000 abitanti), solo il Comune di Reggio Emilia in quella viola (da 100.000 a 250.000 abitanti).

Qui Modena. Saranno invece solo due le liste per l’elezione del Consiglio provinciale di Modena, in programma sempre il prossimo 29 settembre. Anche a Modena le elezioni non riguarderanno la presidenza, che è stata rinnovata con le votazioni dello scorso 28 gennaio 2023 eleggendo Fabio Braglia, che resterà in carica quattro anni fino al 2027 (e che proprio oggi è diventato papà della piccola Erika).

Le liste presentate all’Ufficio elettorale della Provincia,  sono “Insieme per una nuova provincia” che candida a consigliere Massimo Mezzetti, Lorenzo Calzolari, Federica Di Padova, Giovanni Gargano, Rosalinda Lo Truglio, Roberta Muccini, Alessandro Neviani, Massimo Paradisi, Fabio Poggi, Maurizia Rebecchi, Riccardo Righi, Simona Sarracino, Andrea Vandelli, Mattia Veronesi, Monja Zaniboni, Luigi Zironi; “Uniamoci – Unione Modena Civica” candida Germano Caroli, Elisa Cavana, Monica Contursi, Piergiulio Giacobazzi, Giovanna Megaro, Elisa Rossini, Francesco Spatafora, Alessia Trevisi, Giuseppe Vandelli, Stefano Venturini.

Nelle liste nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento del numero dei candidati, come prevede dalle legge di riordino delle Province che tutela la parità di genere. Per le liste all’elezione del Consiglio, (massimo 16, quanti saranno i consiglieri provinciali) erano necessarie 36 firme, sempre di aventi diritto. Il corpo elettorale provinciale di Modena è suddiviso in sei fasce demografiche al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni a seconda del numero di abitanti.  In base alla legge, le Province si occupano di viabilità e trasporti, edilizia scolastica e pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, pianificazione territoriale e pari opportunità.

 



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