Compie cent’anni il caseificio di Gavasseto, una delle più importanti e antiche cooperative lattiero-casearie della nostra provincia.
Una lunga storia di successo (nel palmares del caseificio spiccano, tra l’altro, il “super gold” conquistato al World Cheese Award nel 2023 e i vari riconoscimenti del Consorzio di tutela per la qualità d’eccellenza del Parmigiano Reggiano) ed “emblematica – come sottolinea il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi – del percorso di autonomia e riscatto che, grazie alla scelta cooperativa, già nei primi anni del secolo scorso portò ad affrancare migliaia di piccole aziende agricole dalla dipendenza da strutture di trasformazione del latte private il cui interesse era comprimere i prezzi di acquisto della materia prima”.
Un cammino, quello del caseificio di Gavasseto, decisamente segnato da questo desiderio di autodeterminazione, che trovò un impulso decisivo quando proprio i casari privati chiusero i loro caseifici per tre giorni; “anziché chinare la testa e arrendersi al ricatto – spiega il presidente del caseificio di Gavasseto, Mauro Rossi – i piccoli agricoltori di questa zona decisero di costituire un caseificio cooperativo”.
Il cammino iniziò con un evento drammatico. In un clima in cui il regime fascista osteggiava quelle forme cooperative troppo indipendenti, la sera del 9 novembre 1922 (10 giorni dopo la marcia su Roma), uno dei promotori del nascente caseificio di Gavasseto, venne ucciso con quattro colpi di pistola. Aveva 32 anni.
Neppure questo crimine, però, fermò i promotori del Caseificio di Gavasseto, che l’11 aprile 1924 si ritrovarono in 22 (ma rappresentando anche altri contitolari di aziende agricole) per la costituzione della “Società Anonima Cooperativa Caseificio del Centro di Gavasseto”, le cui strutture vennero poi inaugurate il 10 agosto dello stesso anno.
“Ciò che ha segnato tutto il cammino della cooperativa – sottolinea il presidente della cooperativa – è stata la forte coesione tra i soci, la consapevolezza di poter costruire una realtà importante per lo sviluppo delle loro imprese e del territorio”.
“Proprio questo spirito di collaborazione – prosegue Rossi – ha consentito di superare anche le difficoltà che segnarono il secondo dopoguerra, quando alla povertà che segnava le campagne il caseificio rispose con nuovi investimenti, aumentando il numero delle caldaie, ampliando la base sociale e accrescendo la produzione, fino a configurarsi, oggi, tra le più importanti realtà reggiane del settore”.
Il caseificio di Gavasseto conta, oggi, 14 soci produttori e trasforma oltre 100.000 quintali di latte all’anno e si avvale del lavoro di 12 dipendenti; “siamo indubbiamente un punto di riferimento per gli agricoltori della zona”, spiega Mauro Rossi, “a maggior ragione da quando, tre anni, abbiamo acquistato le strutture del caseificio di Roncadella, alla cui chiusura ha corrisposto anche l’ingresso di alcuni nuovi soci nella nostra compagine”.
“Contemporaneamente – prosegue il presidente del caseificio di Gavasseto – lo siamo anche per tantissimi consumatori che apprezzano il nostro prodotto, offerto in diverse stagionature che arrivano anche oltre i 40 mesi”.
Il centenario di vita della cooperativa reggiana sarà celebrato sabato 31 agosto alle 18,30 a Gavasseto; interverranno, tra gli altri, il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi, il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, il presidente della sezione reggiana, Giorgio Catellani, e il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi.
Non ci sono commenti
Partecipa anche tu