Egregio direttore, con la risposta alle interrogazioni data giovedì 14 febbraio dal Ministero della Salute (tramite il sottosegretario Luca Coletto) si è messa la parola “fine” alla cosiddetta questione lisozima del Grana Padano.
Il Ministero, infatti, ha confermato che il parere comunicato con nota dell’8 maggio scorso (ministro Lorenzin) non può in alcun modo essere considerato alla stregua di una modifica delle norme sull’etichettatura degli alimenti, che restano di stretta competenza europea e che identificano il lisozima come additivo conservante.
Mi si permetta, ora che finalmente chiarezza è stata fatta, di togliere alcuni sassolini dalle scarpe.
1) nella prossima circolare il dott. Stefano Berni, direttore generale del consorzio del Grana Padano, cosa scriverà ai suoi consorziati? L’ultima volta aveva millantato una non meglio specificata (ma degna di indagine) protezione da parte del Ministero della Salute;
2) ora che grazie al Movimento 5 Stelle (Rossella Ognibene ha scritto e curato ogni aspetto tecnico-giuridico della vicenda, i consiglieri comunali hanno promosso mozioni e ordini del giorno, Davide Zanichelli ha presentato l’interrogazione parlamentare che oggi ha avuto risposta) la questione è risolta, le associazioni di categoria festeggeranno? O continueranno nel loro silenzio a far finta di nulla? Soprattutto Coldiretti: ci sarà qualche dichiarazione seria da parte del direttore reggiano Assuero Zampini? O del “giano bifronte” Nicola Bertinelli, nella sua doppia veste di presidente regionale della Coldiretti e presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano?
3) dov’è l’assessore all’agricoltura in pectore annunciato da Luca Vecchi? Dorme? Perché dall’amministrazione comunale ci si sarebbe aspettati qualcosina di più di una semplice “lettera” accorata.
Oggi si è salvato il Parmigiano-Reggiano da un gravissimo sgambetto commerciale solo grazie alla tenacia e alla voglia di ristabilire il diritto e la legalità. Mi auguro che in futuro siano le istituzioni a tutelare questo prodotto unico che è simbolo stesso della reggianità. Viva il Parmigiano-Reggiano: gli auguro ogni bene.
Lorenzo Fanticini
agricoltore – Reggio Emilia
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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