Gaia Giovannini, 22enne di San Giovanni in Persiceto (Bologna), il modenese Massimo Barbolini e la leggendaria Panini, dream team degli anni Ottanta. C’è anche un bel pezzo d’Emilia nella meravigliosa medaglia d’oro conquistata dall’Italvolley femminile nella giornata di chiusura delle Olimpiadi di Parigi. Un trionfo netto che più netto non si può (18 set vinti e uno solo perso, le campionesse in carica degli Stati Uniti asfaltate con un nettissimo 3 a 0) che ha fatto esultare tutti gli italiani, a partire dal Presidente Mattarella (“strepitose”) e dalla premier Meloni (“straordinarie”).
La schiacciatrice bolognese – convocata anche un po’ a sorpresa da Velasco – non era nel formidabile starting six azzurro, ma ha avuto l’onore di essere in campo nel momento in cui, con la palla tirata fuori dalla Thompson, l’Italia ha conquistato terzo set e medaglia d’oro. Velasco l’ha mandata in campo sul 23-16 al posto di Myriam Sylla, garantendo in seconda linea una maggior qualità in ricezione e difesa. E al punto della vittoria, si è inginocchiata sul parquet alzando le braccia al cielo.
Il leggendario coach Julio Velasco, seppur come noto di origini argentine (lui e la sua famiglia vissero gli anni bui della dittatura), è legatissimo a Modena e alla altrettanto leggendaria squadra Panini che lo portò in Italia nel 1985 e dove incontrò, ancora giovani, alcuni dei giocatori che segneranno la storia del volley italiano e mondiale nel decennio seguente: il cavriaghese Luca Cantagalli, Lorenzo Bernardi (assistente di Velasco con la Nazionale) e Andrea Lucchetta, cui si aggiungerà l’anno successivo Fabio Vullo; insieme al più esperto Franco Bertoli, formeranno l’ossatura di una squadra capace di riportare lo scudetto a Modena e di difenderlo per tre stagioni consecutive, fino al 1989, oltreché di raggiungere per tre volte consecutive la finale di Coppa dei Campioni.
Modenese doc è poi Massimo Barbolini, 60 anni tra pochi giorni, commissario tecnico dell’Italia dal 2006 al 2012 (225 partite e 2 europei conquistati) tornato sulla panchina tricolore in qualità di vice allenatore di Velasco, di cui fu secondo anche a Modena (li vediamo nella foto della Panini 1986-87 con anche Bernardi, col numero 1).
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