Vi sono luci, ma anche ombre, sulle previsioni relative all’andamento dell’economia reggiana.
Le ultime analisi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati degli Scenari di previsione dell’Osservatorio Prometeia di luglio 2024, infatti, parlano di una crescita del Pil dell’1,3% per l’anno in corso (dato ben più consistente rispetto a quanto ipotizzato ad aprile, fermo al +0,6%), ma evidenziano anche le difficoltà in aumento per la manifattura.
Al saldo positivo previsto a fine anno, infatti, dovrebbero concorrere soprattutto l’agricoltura (è previsto un aumento del Pil del 6,2%, con problemi rinviati al 2025, quando si dovrebbe registrare un – 2,1%), le costruzioni (date ancora in crescita del 5,8% nel 2024, ma in forte calo nel 2025, con un -9,2%) e i servizi, per i quali le previsioni sono di un aumento del 2%, con replica (+1,9%) nel 2025.
Per l’industria, invece, le previsioni sono di tutt’altro tenore.
Il saldo, infatti, è previsto a -0,9% a fine 2024, confermando le difficoltà già emerse dal calo della produzione industriale registrato nei mesi scorsi.
“La situazione di tensione del comparto – sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi – risulta evidente anche dall’analisi di altri dati previsionali, a partire da quelli relativi alle esportazioni, previste in flessione del 5,5%, e alle importazioni, anch’esse previste in calo del 5,1%”.
“Per un’industria che è fortemente legata alle esportazioni, ma anche alle importazioni di merci che sono oggetto di lavorazione – prosegue Landi – questi due dati certificano una situazione problematica, segnalata anche dalla tenuta dell’occupazione ma da un aumento del ricorso alla cassa integrazione “a singhiozzo” da parte di imprese che riscontrano un andamento stagnante o in flessione degli ordini”.
“Proprio per queste ragioni – conclude Landi – come Camera di Commercio dell’Emilia abbiamo più che raddoppiato gli investimenti e le azioni a sostegno del tessuto produttivo, destinando oltre 10 milioni di euro ai bandi che assegnano risorse dirette alle imprese e portando a circa 3 milioni i finanziamenti assegnati ad altri enti che concorrono allo sviluppo del territorio e ai progetti di sviluppo sostenuti direttamente dalla Camera”.
La crescita dell’industria, intanto, sembra rimandata al 2025, quando si prevede un aumento dell’1,4% e una contemporanea crescita dell’export, previsto in aumento del 3,7%.
Nonostante la fase delicata dell’industria, il reddito disponibile per le famiglie dovrebbe aumentare, nel 2024, del 4,8% , con un +3,2 % nel 2025.
Restano positive anche le prospettive per il mercato del lavoro; per gli occupati, infatti, è previsto quest’anno un aumento del 2,6% (con stima di ulteriore crescita dello 0,8% nel 2025), mentre il tasso di disoccupazione si attesterà al 3,7%, sostanzialmente confermato (3,6%) per il 2025.
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