Peculato e truffa, arrestato psichiatra del Centro di Salute mentale dell’Ausl di Piacenza

Centro salute mentale di Piacenza

I Carabinieri del Nas di Parma, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico di un dirigente medico in servizio presso il Centro di Salute mentale dell’Azienda Usl di Piacenza. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Piacenza a seguito di richiesta da parte della Procura della Repubblica, è scaturito al termine di complessa attività di indagine condotta da militari del Nas Carabinieri di Parma.
L’attività investigativa, consistita in attività tecniche (intercettazioni telefoniche e video ambientali) e acquisizione di atti presso gli uffici dell’Ausl, ha permesso di documentare le azioni illecite messe in atto dal medico, che, durante l’orario di servizio, riceveva e visitava i pazienti privatamente e ne riscuoteva il pagamento senza passare dai canali aziendali e senza
comunicare alcunché ai competenti uffici, traendo in inganno in tal modo la stessa amministrazione sanitaria. “Tali attività svolte all’insaputa dei competenti uffici dell’Ausl, si sono concretizzate, a cura del professionista pubblico, attraverso una costante e continuativa indebita gestione in autonomia delle prestazioni sanitarie di svariati pazienti; dalla prenotazione sino alla riscossione in contanti delle prestazioni”, spiegano i Nas.
Le indagini, avviate alla fine del 2023 e proseguite sino allo scorso maggio, hanno consentito di ipotizzare, a carico dello psichiatra dell’Ausl di Piacenza, i reati di peculato e di truffa, in quanto “per essersi appropriato delle somme di denaro che, almeno in parte, dovevano essere versate all’Ausl se fosse stato eseguito il percorso lecito, ossia quello previsto per le prestazioni in intramoenia per cui è autorizzato, nonché di alcune confezioni di farmaci prelevati personalmente e illegalmente dalla farmacia interna e successivamente consegnati ai pazienti visitati nell’ambito dell’attività illecita”.

Il medico finito agli arresti domiciliari avrebbe inoltre “tratto in inganno l’amministrazione sanitaria pubblica in ordine allo svolgimento della propria attività lavorativa, in quanto, nonostante percepisse una retribuzione aggiuntiva di esclusività pari a euro 13.857,61 annui per il tipo di rapporto lavorativo in esclusiva scelto, nell’orario di servizio invece svolgeva visite private nello studio del Centro di Salute mentale di Piacenza, senza effettuare alcuna comunicazione all’Azienda sanitaria e ricevendo direttamente dai pazienti il pagamento delle visite”. Analoga condotta sarebbe stata messa in atto presso uno studio privato fuori provincia nonostante gli fosse stata revocata in precedenza la specifica autorizzazione.

Le intercettazioni telefoniche e video ambientali, hanno infine consentito ai Nas di appurare tutte le fasi delle condotte del medico: i contatti telefonici diretti con i pazienti, l’esecuzione della prestazione sanitaria con accesso diretto presso lo studio del medico ed infine il passaggio di denaro in contanti tra i pazienti e il sanitario, senza il rilascio di alcuna attestazione dell’avvenuta riscossione.



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