Tecnomeccanica salva la Marelli, si riparte con 152 lavoratori

Presidio in Regione lavoratori Marelli

La vertenza Marelli si è conclusa oggi a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la firma dell’accordo definitivo per la cessione del ramo di azienda relativo allo stabilimento di Crevalcore, nel Bolognese, alla Tecnomeccanica, che riassorbirà immediatamente 152 lavoratori. Altri 40 verranno collocati presso altri stabilimenti italiani di Marelli, per i restanti 27 è prevista l’erogazione di strumenti di accompagnamento alla pensione o di incentivi all’esodo. La produzione riprenderà già in agosto.

“La conclusione positiva della vicenda dell’ex Marelli di Crevalcore, sancita oggi presso il Mimit, è un fatto importante per la nostra comunità – commenta il sindaco metropolitano di Bologna Matteo Lepore – Questo non solo sul piano economico, dove la reindustrializzazione del sito ad opera di Tecnomeccanica rilancia un nodo fondamentale del nostro sistema produttivo, ma anche sul piano sociale: la salvaguardia di 152 posti di lavoro e l’individuazione di una soluzione condivisa per gli altri 70 evita quel forte contraccolpo sui lavoratori e le loro famiglie che avevamo temuto all’atto dei licenziamenti dieci mesi fa. Questa vicenda ci conferma la capacità del nostro territorio di creare un asse comune fra forze sociali, istituzioni e sistema imprenditoriali per trovare le soluzioni che servono. Un ringraziamento particolare va alla comunità locale di Crevalcore, alle lavoratrici e ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali e alla Regione Emilia-Romagna. Domani saremo in Regione per la firma dell’accordo sul piano sociale e sul piano industriale”.

“Il passaggio dell’ex Marelli a Tecnomeccanica è un’ottima notizia perché pone fine a una complicata vicenda che avrebbe messo in ginocchio un intero tessuto produttivo. Con l’accordo formalizzato oggi si potrà finalmente dare il via ad una seria riconversione industriale che garantisca la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali. Ovviamente vigileremo affinché tutti gli accordi e gli impegni presi vengano rispettati”. È invece il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’ok del Ministero delle Imprese e del Made in Italy al passaggio dello stabilimento ex Marelli di Crevalcore a Tecnomeccanica, fonderia italiana specializzata nella produzione di componenti pressofusi in alluminio. “La straordinaria mobilitazione partita lo scorso anno dopo l’annuncio dei licenziamenti e che ha visto uniti lavoratori, sindacati ed istituzioni è riuscita a raggiungere un risultato molto difficile e per nulla scontato – aggiunge Silvia Piccinini – Adesso speriamo che per l’ex Marelli si possa aprire un nuovo capitolo di consolidamento e di crescita che miri alla salvaguardia del suo patrimonio che non è soltanto industriale ma anche sociale. Come MoVimento 5 Stelle terremo alta la guardia affinché l’accordo di oggi vada avanti senza intoppi o ritardi” conclude la capogruppo regionale M5S.

“Esprimiamo soddisfazione per essere riusciti a portare a termine l’obiettivo che c’eravamo prefissati sin dall’inizio della vertenza: la salvaguardia occupazionale e produttiva del sito di Crevalcore – il commento coordinatore nazionale Fim-Cisl Stefano Boschini e del segretario Fim Area metropolitana bolognese Massimo Mazzeo – È stata una vertenza molto complicata ma grazie alla piena partecipazione delle lavoratrici dei lavoratori che per 90 giorni hanno mantenuto attivo un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento, si è arrivati a trovare grazie anche all’aiuto delle istituzioni, una soluzione alla vertenza che prevede un’importante piano industriale e un rilancio dello stabilimento. Anche l’ingresso di Invitalia con una quota di partecipazione significativa rappresenta per noi un elemento di garanzia. Questa vertenza può davvero rappresentare un modello di gestione delle crisi che prevede il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti: lavoratori istituzioni e sindacato. Un apprezzamento anche a Tecnomeccanica che ha avuto il coraggio di intraprendere un progetto sfidante in un settore quello della componentistica auto che oggi è messo a dura prova dal calo dei volumi e dalla transizione ambientale. La Fim vigilerà sullo sviluppo del piano industriale a partire dal processo di formazione che coinvolgerà la riqualificazione delle lavoratrici e lavoratori



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