Ha commentato il sindaco di Bologna Matteo Lepore dopo la sentenza della Corte di Appello sul dibattimento per la strage di Bologna: “Una sentenza importantissima che ci avvicina ancora di più alla verità di quello che è realmente accaduto il 2 agosto 1980. Una strage che aspetta dopo quarantaquattro anni giustizia. Condividiamo con i familiari delle vittime e con tutta la città di Bologna la soddisfazione di questa conferma in appello. Un grazie a chi ha con tenacia cercato e perseguito questo esito, dai familiari delle vittime, alla procura, agli avvocati di parte civile, che hanno lavorato in questi anni per offrire un quadro probatorio solido, che oggi trova un pieno riconoscimento dalla Corte d’Appello di Bologna”.
La Regione: confermata matrice neofascista. “La sentenza della Corte d’Appello sulla strage di Bologna che conferma l’ergastolo a Paolo Bellini fissa due importanti paletti: conferma la natura neofascista della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e segna un importante passo avanti verso la ricerca di tutta la verità relativa all’eccidio che costò la vita a 85 innocenti e colpì al cuore la democrazia italiana. Siamo di fronte a una sentenza che ribadisce le condanne dei responsabili e l’intero impianto accusatorio già dimostrato in questi anni: è la miglior risposta a tutti i tentativi di depistaggio che, quasi quotidianamente, cercano di cancellare le responsabilità dirette e indirette dei mandati e degli esecutori materiali della strage”. Questo il commento della presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti a quanto stabilito dal Tribunale in merito al ruolo di Paolo Bellini.
“Ha detto bene il presidente dell’Associazione dei famigliari delle vittime Paolo Bolognesi – aggiunge Emma Petitti -: questa sentenza ci offre chiavi di letture valide anche per altre pagine ancora oscure di quel drammatico periodo che va sotto il nome di strategia della tensione. Ancora una volta voglio ribadire la vicinanza e il sostegno dell’Assemblea legislativa a chi in questi anni ha lottato e lotta per la verità: le strage e il dolore che hanno provocato non vanno in prescrizione e la lotta per la verità prosegue con forza e determinazione”.
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