Scrive in una nota stampa l’ex sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi replicando allo sfogo del candidato del centrodestra Giovanni Tarquini a poche ore distanza dalla vittoria di Marco Massari alla recente tornata elettorale: “Un noto giornalista sportivo Gianni Mura diceva sempre: “Corri per vincere, ma se perdi fallo con stile”.
In tutta franchezza la nota di ieri del candidato sindaco del centrodestra, sconfitto dal pronunciamento dei reggiani, è una inaspettata e deludente caduta di stile. Attacchi al sottoscritto, accuse a giornali e televisioni, ipotesi di accordi sotto banco con De Lucia.
Caro Tarquini così non ci siamo, non fa onore alla tua persona e alla tua credibilità un pronunciamento così livoroso e scomposto. Pretendere di dare lezioni di democrazia ai reggiani è una reazione che sta fra il puerile e il grottesco.
Capisco che essere battuti generi amarezze e delusione, e magari qualche comprensibile perdita di lucidità, ma credo che questo per Tarquini sia il momento per concentrarsi con serenità su una severa analisi della sua sconfitta. Senza dare colpe ad altri, ma soprattutto senza rivendicare troppi meriti nell’esperienza civica messa in campo, perché non pare proprio un risultato straordinario, ma solo un deflusso di voti dai partiti del centro destra alla sua lista. I voti del centro destra sono quelli delle Europee, il confronto con cinque anni fa è impietoso. Lì il centro destra fece meglio. Il contributo dell’innovazione civica non si è visto, ma soprattutto non si sono viste idee e progetti, un pensiero alto e autorevole sul futuro della città.
Tutto questo è ancora più importante quando non si perde di poco, ma in questo caso si è andati incontro ad una sconfitta storica.
Due ultime considerazioni.
Ho amministrato Reggio alla guida di una maggioranza, abbiamo sviluppato un programma, abbiamo operato per tutta la città ma lo abbiamo fatto con la chiarezza delle nostre idee, senza ambiguità e trasformismi e, con lo stesso spirito, abbiamo lavorato al nuovo progetto con la candidatura di Marco Massari alla guida di un ampio schieramento di centrosinistra.
Un sindaco uscente che invita a votare per il candidato sostenuto fa una scelta politica. La politica è scelta e responsabilità. Non esiste un civismo politicamente neutro, d’altra parte lo sa lo stesso Tarquini, avendo cercato come principale partner politico Fratelli d’Italia.
E che dire, a proposito della neutralità delle istituzioni, della visita in pompa magna del ministro della Repubblica Matteo Salvini a Reggio, al fianco del quale il candidato di centrodestra si è fatto fotografare?
Ho visto, come peraltro in passate campagne elettorali, un lungo periodo in cui la narrazione delle opposizioni era tesa a descrivere Reggio nel segno del degrado, dell’insicurezza, della violenza, del declino.
Ogni volta è così. Mi chiedo: come si può costruire una alternativa attraverso una reiterata azione di bombardamento reputazionale della città? Come si può invocare ogni volta una “liberazione” e una dovuta alternanza senza chiedersi come mai gli elettori continuino a confermare una linea politica di centro sinistra? E ancora: ma davvero si pensava di essere competitivi con una campagna elettorale che non ha fatto la differenza, non ha posto una agenda all’attenzione della città, non ha mai interagito con frazioni e quartieri?
L’elettorato va rispettato, è il bello e la forza della democrazia: per vincere non servono lamenti. Servono idee e progetti, radicamento, la credibilità di una classe dirigente, serve la fatica e il sudore del lavoro in continuità e non l’improvvisazione.
È con questi valori, unitamente al governo di questi anni, che la maggioranza degli elettori hanno premiato Marco Massari, la sua coalizione e soprattutto il risultato straordinario del Partito democratico.
Prenderne atto traendone tutte le conseguenze del caso sarebbe un gesto di intelligenza politica minimo”.
Il comunicato di Tarquini e’ stato sicuramente inopportuno ed autolesionista, ma questa replica dell’ex sindaco mi pare ancor di piu’ stonata.
Vecchi mi avrebbe piacevolmente sorpreso se si fosse semplicemente fermato alla frase molto bella e riuscita “Pretendere di dare lezioni di democrazia ai reggiani è una reazione che sta fra il puerile e il grottesco”.
Invece anche la sua mi pare una replica stizzita da vanaglorioso e empatico primo della classe….