Candidarsi no (almeno per diaconi, catechisti, lettori, accoliti e ministri straordinari dell’Eucarestia, se non sospendendo la propria attività in parrocchia), ma votare sì. Dopo il cosiddetto “non expedit” che tanto fece discutere lo scorso febbraio, l’arcivescovo Giacomo Morandi – alla vigilia delle elezioni amministrative ed europee 2024 – torna ad occuparsi di politica. Lo ha fatto l’altro giorno, con una lettera aperta ai parroci e alle comunità della Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla con la quale invita “tutti alla partecipazione alla consultazione elettorale e a scelte che siano rivolte al bene comune”. Questo il testo.
Carissimi,
nel febbraio scorso ho indirizzato una lettera con la quale ho inteso ribadire la necessità di chiarezza circa il ruolo di quanti intendano candidarsi e svolgono, al contempo, servizi nelle rispettive comunità.
Sottolineo positivamente come il dibattito tra le parti si sia mantenuto su livelli di reciproco rispetto; mi auguro che ciò possa caratterizzare anche l’ultima settimana prima del voto.
In occasione della recente Assemblea dei Vescovi italiani i temi legati alla situazione del nostro paese hanno trovato occasione di confronto e dibattito; al riguardo non posso che fare mie le parole del comunicato finale: “In un tempo di forti contrapposizioni e di depotenziamento della verità, occorre avere il coraggio della profezia, non per imporre un punto di vista, ma per dare un contributo culturale di speranza”; in particolare il Presidente, Cardinale Matteo Maria Zuppi, ha rivolto un appello diretto ad: “aiutare la discussione critica delle ideologie, dei miti, degli stili di vita, dell’etica e dell’estetica dominanti, in quanto fede e cultura sono due dimensioni che necessitano l’una dell’altra”.
Nel rinnovare l’invito alla partecipazione alla consultazione elettorale, invito tutti a scelte che siano rivolte al bene comune.
Con la mia benedizione
Arcivescovo Giacomo Morandi
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