Diciannove curve, 10 a sinistra e 9 a destra, 4.909 km da percorrere in 63 giri per un totale di 309.049 km. Curve e rettilinei che hanno fatto la storia dell’automobilismo.
La Formula 1 torna all’Autodromo Internazionale “Enzo e Dino Ferrari” di Imola dal 17 al 19 maggio con il Formula 1 MSC Cruises Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna.
Dopo la cancellazione dell’edizione 2023 a causa dell’alluvione che ha duramente colpito la regione, il grande circus fa di nuovo tappa in Emilia-Romagna con la settima prova del Mondiale 2024, primo appuntamento europeo di quest’anno. Questa mattina in Regione, a Bologna, la presentazione di uno degli appuntamenti di punta del calendario sportivo in Emilia-Romagna.
Per il week end all’insegna dei motori e della velocità sono attesi oltre 200mila spettatori. Il Gran Premio di Formula 1, infatti, è una delle leve della crescita economica del territorio. Lo testimoniano i dati relativi all’ultima edizione disputata, quella del 2022, che ha creato un giro di affari pari a 274 milioni e 167 mila euro (Fonte JFC).
Nel 2022 sono state 60 le tv collegate e 82,2 milioni gli spettatori che hanno seguito la corsa.
Il week end a Imola
Il programma del Gran Premio prevede venerdì due sessioni di prove libere dalle 13.30 alle 14.30 e dalle 17 alle 18; il sabato la terza sessione di prove libere dalle 12.30 alle 13.30 a cui seguirà la qualifica dalle 16 alle 17. Domenica il via del GP è previsto per le 15. Oltre alla Formula 1 saranno in pista Formula 2, Formula 3 e Porsche Supercup.
Emilia-Romagna, unica vera “Motor Valley” internazionale
L’Emilia-Romagna si conferma l’unica, vera “Motor Valley” internazionale. Lo dicono i numeri.
La filiera dell’automotive conta, nella sua componente manifatturiera (fabbricazione di autoveicoli, rimorchi, semirimorchi e altri mezzi di trasporto) circa 800 imprese, 1.200 unità locali e 25mila addetti, per un fatturato realizzato nel 2022 di oltre 15 miliardi di euro (pari al 13,5% della filiera nazionale) ed un export di 10,9 miliardi di euro (18% della filiera nazionale).
Includendo anche la componente commerciale, la filiera allargata si compone di 11,6 mila imprese, 15 mila unità locali e quasi 62 mila addetti, per un fatturato complessivo di oltre 24 miliardi di euro.
E ancora: 188 team sportivi, 13 musei specializzati, 18 collezioni private, 4 autodromi e 11 piste da karting. Un patrimonio economico e di lavoro ma anche culturale. Marchi prestigiosi, famosi nel mondo; grandi campioni delle due e quattro ruote; talenti e professionalità uniche; aziende e start up che guardano al futuro e investono in ricerca, innovazione, sostenibilità. Fino ad arrivare ai sei corsi di laurea internazionale di MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, una realtà unica, voluta dalla Regione insieme alle quattro università emiliano-romagnole e tutte le più grandi case motoristiche del territorio, che chiama qui studenti da ogni Paese.
E poi il Clust-ER Mech che riunisce centri di ricerca e imprese attive nei settori della motoristica e della meccatronica per spingere sulla competitività di tutta la filiera. E tanti appuntamenti fieristici ed eventi di portata internazionale: Autopromotec, E-Tech Europe, Futurmotive a Bologna. E il Motor Valley Fest, la grande fiera a cielo aperto della terra dei motori emiliano-romagnola, che si è concluso il 5 maggio.
Un prodotto anche turistico: i visitatori totali di musei e collezioni, insieme agli spettatori degli eventi che si svolgono negli autodromi emiliano-romagnoli, superano i 2 milioni di presenze. La ricaduta economica derivante dal movimento turistico ed escursionistico supera i 300 milioni di euro di indotto.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]