Il delitto Moro e le Br reggiane

10866

Il 9 maggio del 1978 le Brigate rosse, composte in buona parte da assassini sedicenti comunisti reggiani, ammazzano Aldo Moro dopo 55 giorni di prigionia e dopo la strage dei cinque agenti della scorta del presidente Dc. In epoca di revisionismo e di diffusa ignoranza, dove sono in corso tentativi di riscrivere la storia con tesi manipolatorie, è doveroso ribadire la verità dei fatti. Moro fu sequestrato e ucciso da un’organizzazione terrorista di derivazione marxista-leninista, politicamente situata alla sinistra del Pci, con il preciso obiettivo di abbattere la democrazia e istituire in Italia la dittatura del proletariato.

Le Br furono degeneri figlie del comunismo rivoluzionario novecentesco, ma certamente vi appartennero a pieno titolo, e poterono contare su aiuti e sostegni logistici anche durante la clandestinità. Reggio Emilia, città mallevatrice di tanti sciagurati divenuti in fretta assassini senza scrupoli, a quasi mezzo secolo di distanza non è ancora riuscita ad affrontare questo buio passaggio della propria storia scegliendo in sua vece il silenzio e la dissimulazione.

È ora che la verità storica e le responsabilità individuali e collettive di quella sanguinosa stagione emergano, anche per consentire alle nuove generazioni di conoscere appieno ciò che avvenne negl ventennio ‘60-‘80.




Non ci sono commenti

Partecipa anche tu