Potrebbe essere il 24 novembre, festa del patrono San Prospero a Reggio Emilia, la data delle elezioni regionali anticipate che si renderannno necessarie con la candidatura alle europee del presidente Stefano Bonaccini annunciata ieri. Quasi una scadenza naturale, in realtà, visto che le precedenti elezioni di gennaio 2020 – subito prima la pandemia – erano in realtà state leggermente ritardate rispetto alla naturale scadenza.
Ieri, sabato, lo stesso Bonaccini nel suo videomessaggio agli emiliano-romagnoli ha detto che «le elezioni regionali si svolgeranno ragionevolmente nel prossimo autunno, dieci anni dopo quelle in cui fui eletto la prima volta a novembre 2014. Sarà una transizione ordinata come siamo abituati a fare in questa regione».
Nel frattempo è già partito il toto-nomi per la sua successione. Si fanno quelli quelli del sindaco di Ravenna e presidente dell’Upi (l’Unione delle Province italiane) Michele de Pascale e del primo cittadino di Cesena Enzo Lattuca, qualora si rispettase l’alternanza tra Emilia e Romagna. In pole però c’è anche il 62enne Vincenzo Colla, attuale assessore regionale allo Sviluppo economico, numero uno della Cgil in Emilia Romagna per due mandati, mentre se si dovesse puntare a una donna – oltre a Irene Priolo, che da vice governerà la Regione nella fase di transizione – c’è soprattutto la parlamentare europea Elisabetta Gualmini, anche lei modenese, oltre . Il centrodestra, invece, potrebbe puntare su Galeazzo Bignami, viceministro di Fratelli d’Italia ai Trasporti, o su Elena Ugolini, 64 anni, già sottosegretaria alla Scuola nel governo Monti, vicina al movimento di Comunione e liberazione.
Il politologo Gianfranco Pasquino, il ‘professor riforma’ ai tempi di Prodi, suggerisce invece di ricorrere alle primarie per scegliere il candidato, indicando oltre a Gualmini, come donna, anche il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti.
Elezioni Europee, Elezioni Regionali, si fanno nomi, posti, e altro senza però parlare di programmi, quelli sono irrilevanti e fumosi, i soldi mancano per ogni cosa, ma ci sono in abbondanza per l’economia di guerra, non si sa neppure quanti perchè tutto è secretato … ci fanno credere perfino che siamo liberi di votare e decidere… a dire il vero oramai ci credono in pochi, infatti a votare ci vanno 4 gatti più i corrotti…