Dehors abusivo e lavoro nero, multa record

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È stato sanzionato dalla Polizia locale per occupazione abusiva di suolo pubblico oltre che per altre irregolarità, ma i controlli effettuati insieme all’Ispettorato del lavoro hanno portato anche ad accertare che nell’esercizio, un locale del centro storico di Modena, era impiegato un lavoratore non regolarmente assunto.

Il servizio di controllo da parte del Nucleo Commercio della Polizia locale di Modena insieme a operatori dell’Ispettorato del lavoro, Questura e Guardia di Finanza, è stato effettuato nella serata di giovedì 28 marzo, quando il locale era in piena attività con numerosi clienti sia all’interno che nell’area esterna dove è stata accertata l’occupazione, priva di autorizzazione, di suolo pubblico con numerosi arredi, quali tavoli, panche, sedie e sgabelli, per oltre 40 metri quadrati. Contestata anche l’assenza del cartello obbligatorio indicante gli orari di apertura e chiusura dell’attività commerciale e la mancanza dell’indicazione relativa al divieto di vendere e somministrare alcolici ai minorenni. Per tali irregolarità le sanzioni amministrative elevate dagli operatori della Polizia locale ammontano complessivamente a 631 euro.

Inoltre, gli operatori dell’Ispettorato del lavoro hanno condotto accertamenti in materia di lavoro, tutela e sicurezza dei luoghi di lavoro. È stato quindi accertato che uno dei tre addetti impiegati nel locale, una ragazza di 28 anni, lavorava senza alcun regolare contratto e pertanto, è stata disposta la sospensione dell’attività per impiego di lavoro nero con una sanzione nei confronti del gestore dell’esercizio dell’importo di 8mila euro. Inoltre, il mancato rispetto di una serie di norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori ha comportato altre sanzioni amministrative e penali per ulteriori 13mila euro.

Complessivamente, quindi, le irregolarità accertate da Polizia locale e Ispettorato del lavoro hanno comportato per il gestore dell’attività sanzioni per oltre 21.600 euro. E l’Ispettorato si è riservato di condurre ulteriori accertamenti, di natura amministrativa e penale, giuslavoristici e sulla sicurezza. Dopo l’avvio delle procedure per regolarizzare l’assunzione della ragazza è invece stata revocata la sospensione dell’attività.