Elezioni 24. Massari: la Reggio che vorrei, una città più sicura e bella per il bene comune

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Almeno un migliaio di persone mercoledì sera al palazzetto dello sport di via Guasco per il lancio della campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra, l’infettivologo Marco Massari. Con lui sette persone chiamate a rappresentare – con la conduzione del comunicatore e podcaster Nicola Giacchéi – vari mondi della società reggiana.

Giovanni Anceschi, innovatore, esperto di nuove tecnologie e presidente di una società sportiva, Sofia Barbieri, giovane educatrice, Max Collini, musicista, autore e scrittore che ha aperto la serata, Ghassan Ezzarraa, organizzatore di eventi, educatore ed ex atleta, Elena Maccaferri, pedagogista, Francesco Merli, primario di Ematologia e presidente della Fondazione Grade Onlus, e Tania Pedroni, sceneggiatrice e regista.

Presenti tra il pubblico tutti i maggiorenti del Partito democratico, ma anche esponenti della sinistra reggiana.

Marco Massari intervenendo dal palco e chiudendo la serata ha riconosciuto il buon lavoro della giunta attuale, ma aggiungendo che oggi “è necessario fare un salto di qualità”. Ha poi parlato di sicurezza, ammettendo che il problema esiste, “ma che non si tratta solo di un problema di ordine pubblico” e di sanità pubblica che va tutelata e rafforzata. Sul centro storico e le periferie cittadine, che devono essere un corpo organico, si è espresso per il miglioramento della qualità e del decoro urbano.




Ci sono 2 commenti

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  1. nulla cambia

    Il tessuto economico-sociale-culturale reggiano, così com’è, è inscalfibile da qualsiasi altra alternativa. oggi come oggi.
    Per almeno altri 20 anni nessuno può schiodare il PD & alleati dalla guida della citta, poi si vedrà…
    Poi tra 20 anni ci sarà da celebrare il centenario – 100 anni ! – di potere assoluto sulla città …dai c’andòm..

    • Fausto Poli

      Oh, come non esserne d’ accordo. Peccato che molti non seguono piu’ le vicende del territorio.
      Diciamo che occorre una comunicazione slegata dai poteri politici, ma più orientata nel riconoscere l’ identita’ delle persone.
      Pero’ la comunicazione attuale paga….. mentre quella non politica ha bisogno di qualcuno che la sostenga, magari un’ azienda.


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