A pochi giorni di distanza dall’intervento (500.000 euro) riguardante il sostegno alla nascita di start up cooperative under 35, Confcooperative lancia un nuovo finanziamento destinato a rafforzare, attraverso le cooperative sociali, l’inclusione lavorativa e l’integrazione sociale di persone svantaggiate.
Proprio questo, infatti, è l’obiettivo della call “Inclusione.coop”, con la quale Fondosviluppo, il fondo nazionale di solidarietà di Confcooperative, mette a disposizione 500.000 euro per supportare percorsi di inserimento lavorativo qualificato a beneficio delle persone più fragili nell’approccio al mercato del lavoro.
“Nella realtà reggiana – sottolinea il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi – è presente una delle più forti reti nazionali della cooperazione sociale impegnata nell’inclusione lavorativa; a fianco delle tante attività laboratoriali socio-occupazionali che riguardano persone disabili, infatti, i lavoratori svantaggiati certificati inseriti nelle nostre coop sociali sono oltre 300, cui se ne aggiungono una cinquantina che, pur non essendo certificati secondo le norme vigenti, presentano particolari ed evidenti difficoltà di inserimento al lavoro”.
“Questo grande e positivo impatto sulle persone, sulle famiglie e sul territorio – prosegue Caramaschi – si realizza principalmente attraverso attività proprie delle cooperative sociali, impegnate in diversi ambiti produttivi e di servizio (ambiente, pulizie, commercio, principalmente) e anche in luoghi in cui vivono soggetti particolarmente fragili (il carcere, tra questi), ma si sviluppa anche attraverso una importante collaborazione con altre imprese della nostra provincia, che alle coop sociali assegnano commesse di lavoro finalizzate proprio all’inserimento di persone svantaggiate”.
“Grazie all’investimento di Fondosviluppo – conclude il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia – questa grande rete imprenditoriale e solidale potrà rafforzare ulteriormente un lavoro già di per sé particolarmente rilevante e di grande impatto anche sulle risorse pubbliche; il lavoro delle persone svantaggiate, infatti, genera un rilevante gettito fiscale e, al contempo, consente risparmi per la pubblica amministrazione che superano i 400.000 euro”.
Alla call di Fondosviluppo (aperta in questi giorni e fino al 31 marzo 2025) sono ammesse a partecipare alla call le cooperative sociali di tipo B e miste a oggetto plurimo (tipo A e B) con prevalenza delle attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Fondosviluppo sosterrà un massimo di 3 lavoratori per ciascuna cooperativa ammessa alla call, riconoscendo un contributo una tantum pari ad un massimo di 7.000 euro per persona svantaggiata assunta a fronte di un progetto formativo innovativo.
Per le persone svantaggiate già assunte nel corso dei 12 mesi precedenti alla candidatura, il contributo sarà riconosciuto in una unica soluzione al momento dell’ammissione alla call.
Per le persone svantaggiate che saranno assunte nel corso dei 12 mesi successivi alla data della candidatura, il contributo sarà riconosciuto in due tranche: la prima all’inizio del percorso formativo di inserimento e la seconda tranche al momento dell’assunzione.
Alle cooperative, inoltre, sarà fornita assistenza alle attività formative, di accompagnamento e di monitoraggio.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]