Nell’ambito del Programma di riqualificazione urbana (Pru) Reggiane-Santa Croce, promosso dal Comune di Reggio Emilia, si è conclusa la riqualificazione del Capannone 15C del Reggiane Parco Innovazione (galleria fotografica a cura di Giovanni Speziale).
L’edificio è destinato ad ospitare la sede del quarto polo dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia a Reggio Emilia, quale sede dei corsi sul Digitale.
E’ stato realizzato un primo intervento di bonifica dei suoli, con le indicazioni di Arpae e il si è poi proceduto al recupero e al consolidamento delle murature perimetrali di facciata che si intendono mantenere, con la creazione di ‘blocchi’ in cemento armato, destinati alla sede universitaria, in cui sono attesi circa 2.000 studenti.
Qui trovano spazio:
il corso di laurea in Digital Education e Scienze e tecniche psicologiche, nell’ala est del Capannone, di superficie pari a 1.654 metri quadrati;
due altri corsi di laurea, uno del Dce – laurea in Analisi e gestione dei dati per le imprese – e uno del Dismi – laurea magistrale in Digital Automation Engineering – nell’ala ovest e nella cosiddetta Cattedralina, su una superficie di 1.700 metri quadrati.
E’ stata creata inoltre una piazza interna coperta, di 650 metri quadrati che, oltre a distribuire tra i vari spazi, fungerà da open space attrezzato per eventuali postazioni di lavoro e punti di ritrovo.
Le murature in corrispondenza dell’attiguo Capannone 15B sono state demolite per lasciare a nudo la copertura con la struttura portante costituita dalle colonne metalliche, travi e travetti sempre in metallo.
Al di sotto è stato costruito il nuovo Incubatore Tematico, per una superficie di 700 metri quadrati. Qui, nell’ala sud, da inizio gennaio trova spazio Nikon Slm. L’ala nord è invece destinata a Fondazione Rei.
L’intervento è stato realizzato con un investimento di 15.222.527 di euro, finanziati fra l’altro attraverso il Bando nazionale Periferie con 7.247.893 di euro e il Bando regionale Prap, per quanto riguarda l’incubatore tecnologico, con 468.000 euro.
Progettazione e direzione dei lavori sono del Raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Cairepro – Cooperativa Architetti e Ingegneri; Studio T.En; Studio Associato di ingegneria di Stefano Teneggi e Diego Marastoni; Studio Silva; Studio tecnico Zamboni Associati architettura. Imprese esecutrici, riunite in associazione temporanea, sono state Allodi srl e Siro Marin.
A GIULIO SANTAGATA – Il Capannone 15C – intitolato al professor Giulio Santagata, già ministro e collaboratore di Romano Prodi, presidente della Stu Reggiane spa, recentemente scomparso – è stato consegnato alla città e alle finalità universitarie, stamani nel corso di un incontro inaugurale nello stesso edificio, a cui ha partecipato, intervenendo per le conclusioni, lo stesso professor Romano Prodi.
HANNO DETTO – “Con l’approdo dell’Università al Parco Innovazione, grazie a quattro nuovi corsi, si completa un altro tassello di una strategia lunga dieci anni, che ha portato l’area storica delle ex Officine Reggiane a fare enormi passi in avanti – ha affermato il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – Nel 2014 il solo Tecnopolo, per iniziativa della Regione, era attivo: in questo periodo di tempo grazie all’impegno del Comune di Reggio Emilia e di Stu Reggiane spa, abbiamo recuperato e riempito di contenuti vari altri Capannoni, in cui hanno trovato casa la ricerca, l’innovazione, la cultura, laboratori tecnologici e molte delle aziende migliori non soltanto della città, ma anche di altri territori. Il Parco Innovazione ha preso il meglio della tradizione della grande fabbrica del Novecento e ha attualizzato la propria missione, proiettandosi nella contemporaneità. La strada è tracciata e altri spazi sono già stato opzionati dai privati e torneranno a nuova vita. Ritengo non sia eccessivo sostenere che davvero, qui, una nuova città sta nascendo, in stretta connessione con il quartiere storico di Santa Croce e con gli altri contenitori importantissimi che, dal Malaguzzi all’ex Maffia, sino alla prossima apertura dell’ex Mangimificio Caffari, compongono un quadrante in rapidissima trasformazione”.
“Arriva oggi a compimento l’intervento edilizio di riqualificazione del Capannone 15/C, al cui interno sarà insediato il ‘Quarto polo’ di Unimore a Reggio Emilia – ha dichiarato il rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro – I corsi di studio che vi saranno trasferiti a partire da settembre 2024 sono quattro, due già attivi prima dell’avvio del progetto, e cioè il Corso di laurea in ‘Scienze e tecniche psicologiche’ e quello in ‘Digital education’, e due che sono stati progettati e attivati come parte integrante degli accordi sul ‘Quarto polo’, e cioè il Corso di laurea in ‘Analisi dei dati per l’impresa e la finanza’ del Dipartimento di Comunicazione ed Economia e il Corso di laurea magistrale in ‘Digital automation engineering’ del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria. L’acquisizione del Capannone 15/C e l’attivazione di due nuovi corsi di studio sono state rese per noi sostenibili dal punto di vista finanziario dai contributi del Comune di Reggio Emilia, di Stu Reggiane e di Unindustria Reggio Emilia. È per Unimore davvero fondamentale la grande attenzione delle istituzioni politiche e imprenditoriali della città nei confronti del nostro Ateneo. Questa attenzione ha caratterizzato la nascita e tutto lo sviluppo successivo della sede reggiana e trova piena conferma nel progetto ‘Quarto polo’”.
“Il Capannone 15C rappresenta uno snodo fondamentale nell’evoluzione di Reggiane Parco Innovazione. Con l’arrivo del IV Polo universitario di Unimore si rafforza la vocazione ad essere punto di riferimento per l’alta formazione e per la ricerca – ha dicetto l’ad di Stu Reggiane spa, Luca Torri – La possibilità di far convivere in unico luogo centri di ricerca, aziende con forte vocazione all’innovazione e università è stato fin dall’inizio un obiettivo della rigenerazione dell’area delle Officine meccaniche Reggiane. Oggi, con l’arrivo di quattro Corsi universitari dedicati al Digitale, all’Ingegneria e all’Educazione poniamo un altro tassello fondamentale per l’evoluzione del Parco Innovazione e la piena espressione della sua più ampia identità quale luogo dove creare, lavorare, studiare, vivere e socializzare.
“Desidero ringraziare Allodi srl e Siro Marin per il grande lavoro svolto nella realizzazione del Capannone, superando le difficoltà del periodo, in primis l’aumento dei prezzi dei materiali, e per avere dimostrato grande serietà professionale, disponibilità e attenzione alla sicurezza”.
“Il Quarto polo di Unimore a rappresenta un investimento strategico per il futuro delle nuove generazioni, delle imprese e della cittadinanza – ha dichiarato Roberta Anceschi, presidente di Unindustria Reggio Emilia – Conoscenza, ricerca e innovazione sono elementi fondamentali per affrontare i cambiamenti sociali, ambientali ed economici che stanno caratterizzando il nostro tempo. Nella vita dei luoghi e delle comunità si determinano periodicamente accelerazioni tali da generare vere e proprie innovazioni di sistema. Reggio Emilia non fa differenza.
“Unindustria Reggio Emilia, convinta da sempre dell’importanza dell’investimento nella formazione del Capitale umano e nell’interesse delle imprese associate, ha voluto fortemente la creazione del quarto polo universitario all’interno del Reggiane Parco Innovazione. A tal fine si era impegnata a promuovere, presso le proprie imprese associate, l’erogazione di liberalità in favore dell’Ateneo per l’ampliamento dell’offerta formativa, fino a una raccolta complessiva di 1,4 milioni di euro e impegnandosi direttamente con risorse proprie a integrare la parte non coperta dalle erogazioni liberali. Grazie a questo importante investimento privato, le aziende e la loro Associazione di rappresentanza, hanno contribuito a creare le premesse per far sì che il successo economico e sociale, costruito negli ultimi cinquant’anni, possa rinnovarsi nei suoi presupposti e nei suoi contenuti”.
“Mi sento a casa, certamente. Da ragazzino ho vissuto poco distante da qui, in zona Campovolo; ho visto la crisi delle Reggiane, i licenziamenti, i padri dei miei amici e compagni di scuola che emigravano per trovare lavoro… e poi tornarono, per lavorare in proprio, diventare imprenditori, costruire al rete di imprese di cui ancora oggi è fatto tanto del nostro tessuto produttivo. E oggi in questo luogo possiamo apprezzare la realizzazione di questo ulteriore progetto del Reggiane Parco Innovazione”, ha detto Romano Prodi.
“Celebriamo un lavoro comune, realizzato da pubblico, privato, Università e comunità – ha sottolineato Prodi – e sono contento di essere qui oggi con voi a celebrarlo.
“Il Parco Innovazione di Reggio Emilia ha tutte le carte in regola per diventare uno dei grandi punti di riferimento dell’Italia futura, collocato al baricentrico dell’Emilia occidentale, che è un’Area unica non solo per l’Italia, e inserito strategicamente nel tessuto della città, fra le due stazioni, quella centrale e quella Mediopadana. E in questo luogo, che è una realtà sempre più complessa, con spazi sempre più ampi anche per la formazione, si fa e si farà ricerca avanzata, cultura umanistica e cultura d’impresa innovativa, grazie a quell’azione comune, a quella alleanza, in cui l’Università di Modena e Reggio Emilia è sempre più protagonista”, ha spiegato il professore di Economia e Politica industriale, già presidente del Consiglio e della Commissione europea.
“Unimore – ha proseguito – è un caso eccezionale in Italia, perché è un Ateneo che ha unificato realtà accademiche, non diviso come di solito accade altrove. E i risultati di questa linea sono evidenti e molto positivi”.
Ricordando in conclusione l’amico e collaboratore Giulio Santagata, il professor Prodi ne ha sottolineato “la capacità di approfondire e comprendere i problemi, così come quella di farsi capire; l’attenzione ai temi sociali. Negli ultimi tempi, era preoccupato dalla frantumazione sociale, dall’impoverimento dei Servizi pubblici che pure devono operare su un terreno più difficile, per una comunità meno forte. Mi fa piacere che anche il presidente della Repubblica di recente abbia ricordato Giulio”.
ALTRE OPERE AL REGGIANE PARCO INNOVAZIONE – Conclusi i lavori di riqualificazione nei Capannoni 15C destinato all’Università, e il Capannone 15B, che ospita l’azienda Nikon Slm e l’Incubatore per le start up gestito dalla Fondazione Rei, entro fine marzo è prevista la conclusione dei lavori del primo stralcio all’ex mangimificio Caffarri, che ospiterà le attività di Remida – Centro di riciclo creativo della Fondazione Reggio Children, dell’Associazione teatrale Mamimò e della Reggiana Boxe.
Nei giorni scorsi, è stato presentato inoltre l’Accordo per l’attuazione dell’intervento di riqualificazione e rigenerazione dell’immobile ‘Cattedrale’, parte del Capannone 17, all’interno dello stesso Reggiane Parco Innovazione. Firmatari sono stati il Comune di Reggio Emilia, Stu Reggiane spa, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), Fondazione Its Maker, Centro ricerche produzioni animali (Crpa) scpa, che apriranno loro nuove sedi nell’edificio (circa 3.000 metri quadrati), una volta riqualificato (nei primi mesi del 2026). L’accordo prevede la rigenerazione completa dell’immobile Cattedrale, tramite risorse del Programma innovativo nazionale per la Qualità dell’abitare (PinQua) – a sua volta finanziato con fondi Pnrr Missione 5 Coesione e Inclusione – del valore di 4 milioni di euro e, per i restanti 7,9 milioni di euro, dal Comune di Reggio Emilia, per un importo complessivo dell’intervento pari a 11,9 milioni di euro, compreso l’acquisto dell’immobile.
Nel Capannone 17, infine, ha inaugurato martedì scorso la nuova sede di Officine Credem, dedicata a ricerca, formazione e sviluppo nelle tecnologie con particolare riferimento alle attività bancarie.
Ad oggi, gli investimenti pubblici e privati nel Reggiane Parco Innovazione ammontano a 70 milioni di euro; sono stati rigenerati circa 120.000 metri quadrati di Area Reggiane.
INCONTRI DI DOMANI – Nell’ambito delle giornate inaugurali del Capannone 15C, domani, domenica 17 marzo – alle ore 9 – 10.15 – 11.30 – 15.30 e 17 si svolgono le visite guidate di Memoria e innovazione: Reggiane Parco Innovazione e il nuovo Capannone 15C. Si tratta di perlustrazioni alla scoperta della trasformazione degli edifici delle storiche Officine meccaniche Reggiane in hub contemporaneo per la ricerca e la formazione universitaria, l’innovazione, la crescita sostenibile e lo scambio di conoscenze tecnologiche per le imprese. Prenotazione obbligatoria su www.parcoinnovazione.it
Inoltre, alle ore 10, Intrecci tra mondo fisico e digitale, Atelier per famiglie e bambini a cura di Fondazione Reggio Children.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]