“La petizione chiede l’intervento dell’esercito per fronteggiare l’emergenza sicurezza nella zona della stazione e del centro storico di Reggio Emilia.
Le motivazioni per le quali chiediamo un presidio dell’esercito sono: l’aumento di episodi di criminalità che hanno creato un clima di paura tra i cittadini; l’inefficacia delle misure adottate finora dalla Prefettura e dal Comune e l’assenza di una risposta concreta da parte del Sindaco Luca Vecchi, che ha negato l’utilità dell’intervento dell’esercito, definendolo “una soluzione ideologica”.
Lo scrivono i cittadini e residenti della zona della stazione di Reggio Emilia a firma Gino Rossi, portavoce del Cres (Comitato Reggio Emilia Sicura) che da tempo segnalano alla città problemi irrisolti di sicurezza e degrado e ora hanno lanciato una petizione tramite il sito www.change.org.
“Questa raccolta firme è la nostra replica in risposta al progetto Stazione OFF, di cui il comitato è stato diretto testimone e parallelamente vittima di un’iniziativa che ha destato sospetto da subito per l’aridità del pensiero dietro a slogan vuoti; quello che è stato pubblicizzato come la soluzione dei problemi si è ridotto in proposte sommarie per le problematiche dell’area Stazione. Il CRES ha avanzato ufficialmente al Comune la richiesta di un intervento dell’Esercito attraverso l’operazione Strade Sicure, ottenendo un riscontro negativo da sempre.
Il Comitato CRES ritiene che l’esercito rappresenti un deterrente efficace contro la criminalità e possa notevolmente incrementare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini e delle attività commerciali della zona. Come riportato dalla stampa nell’ultimo anno ci riferiamo non solo al degrado, ma a reati gravi come rapine e aggressioni anche verso categorie fragili come anziani e senzatetto, oltre a violazione di proprietà privata, furti, stupri, omicidi; il tutto in una cornice di quotidianità distopica nella quale lo spaccio massiccio di droghe pesanti alla luce del sole rientra nell’inquietante normalità dei cittadini residenti in zona.
Esistono anche conseguenze secondarie direttamente collegate a sottobosco di degrado e disagio sociale che pullula in zona stazione: In primis il rischio igienico-sanitario per inalazione di bioaerosol, polveri e nebbie contaminate da feci e urine abbondantemente presenti nelle numerose discariche abusive e fogne a cielo aperto presenti ormai in gran numero a Reggio Emilia.
L’incubo del rischio biologico è divenuto ormai concreto e tangibile, e ha come fulcro la stazione centrale.
Il CRES informa che la Giunta Comunale non fa altro che temporeggiare millantando progetti di riqualificazione che non hanno apportato alcun beneficio e nonostante le nostre insistenti proposte in sede municipale la risposta è stato il solito farneticare di “approcci coordinati, integrati e intensivi”, ovviamente senza alcun seguito.
Non possiamo attendere con fredda indifferenza il prossimo omicidio: la raccolta firme per chiedere un presidio dell’esercito è l’inizio di una reazione forte, per proteggere la nostra libertà di cittadini e il nostro diritto a vivere in sicurezza e dignità”.
Visto il crescente degrado a cui è stato dato risalto anche in trasmissioni televisive quali Striscia la Notizia e Fuori da ll Coro, vista l’inefficienza della giunta comunale e del Sindaco sono a richiedere l’intervento dell’esercito
Bene: concordo. Perche’ per andare in treno io non debba mettermi il casco e la tuta rinforzata. Il territorio purtroppo non e’ di tutti e tutti pero’ ne possono usufruire, diritti e doveri. Stop.
A parte i veleni, il Governo e’ resistente e ha iniziative. Per governare l’ Italia ci vuole almeno 1 metro di pelo sullo stomaco. Io si, la governerei coi miei collaboratori, ma alle conferenze stampa voglio solo giornali e Mass media che riconoscano le difficolta’ di amministrare un Paese che potrebbe essere il piu’ figo al mondo. Al rinnovo delle infrastrutture, si puo’ pure che aziende importanti estere investano qui. Poi pero’ rimarranno le opere i loro mezzi, e sara’ tutto amministrato dai vertici italiani.
Ho firmato la vostra petizione alcuni giorni fa. Spero che molti aderiranno. Grazie per il lavoro impegnativo di cui vi siete fatti carico