È un percorso tra la Modena di cinquant’anni fa e quella di oggi la mostra fotografica “Paolo Monti e Modena / 1973-2023”, allestita nel chiostro della Biblioteca Delfini, che sabato 9 marzo alle 15 si può vedere con una visita guidata dai curatori Francesco Fantoni e Silvia Sitton. La visita è aperta a tutti ed è a ingresso libero.
La mostra fa parte del progetto che porta lo stesso nome realizzato dal Comune di Modena nell’ambito di Modena città creativa Unesco per le Media arts e che comprende anche una mappa digitale interattiva. Il progetto riscopre e riporta in città le immagini commissionate nel 1973 dall’amministrazione al noto fotografo Paolo Monti, una raccolta di oltre duemila scatti, tra stampe in bianco e nero e diapositive a colori, oggi conservati alla Biblioteca Poletti, che costituiscono uno straordinario patrimonio di conoscenza del centro storico e delle sue trasformazioni.,
Visitabile fino all’1 aprile, la mostra propone una selezione di 69 immagini scattate da Monti a cui sono accostate le foto realizzate cinquant’anni dopo da Francesco Fantoni, negli stessi luoghi e con identica angolazione. L’obiettivo è esplorare la città e i suoi cambiamenti per stimolare una riflessione sul presente e sullo sviluppo futuro del centro di Modena.
La visita guidata è anche l’occasione per partecipare a una sorta di caccia al tesoro fotografica in città sulle orme di Paolo Monti: a ciascun partecipante saranno consegnate cinque fotografie stampate sul momento ed estratte casualmente tra le oltre duemila scattate da Monti nel 1973. Gli sfidanti dovranno ritrovare il luogo giusto esplorando la città e fotografarlo di nuovo con il proprio smartphone per poi pubblicarlo su Instagram con l’hashtag #cercaMonti. I partecipanti potranno aiutarsi con la mappa digitale consultabile sul sito https://monti.comune.modena.it dove è possibile navigare tra tutte le fotografie realizzate da Monti nel 1973, geolocalizzate in mappa e dotate di indicazione della direzione di ripresa.
Il progetto “Paolo Monti e Modena”, infatti, oltre che con la mostra “fisica” si sviluppa soprattutto attraverso strumenti digitali a partire dai contenuti pubblicati sul sito dedicato (https://monti.comune.modena.it). Tutte le immagini pubblicare si possono consultare con modalità diverse, per esempio per nome della strada, con la possibilità di costruire itinerari tematici o di ripercorrere fisicamente gli spostamenti del fotografo nella città cinquant’anni dopo. Si possono selezionare, inoltre, solo gli scatti in bianco e nero, oppure le diapositive a colori o, ancora, le 120 doppie immagini col confronto 1973-2023.
Oltre alla mappa con le foto di Monti geolocalizzate, la piattaforma contiene anche informazioni per conoscere meglio la figura di Monti e il suo lavoro in Emilia Romagna e per esplorare la fotografia pubblica come documentazione dell’esistente. Una sezione, arricchita con le fotografie del fondo Botti-Pincelli, è dedicata al centro storico e alle trasformazioni demografiche, economiche e sociali che lo hanno attraversato nell’ultimo mezzo secolo.
La mostra è corredata da un catalogo che si può acquistare nelle biblioteche Delfini e Poletti (al costo di 5 euro).
“Paolo Monti e Modena” è un progetto dell’assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con Biblioteca Poletti e Biblioteca Delfini e con la Fondazione Beic-Fondo Paolo Monti. Il progetto ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]