Aiuto! Si avvicinano le elezioni e sui social dilaga la propaganda trash

post SB ok

Prepariamoci. Con l’avvicinarsi delle elezioni i social – per gran parte dei politici divenuti la “first life” (la “second”, oramai, è diventata quella reale…) – il rischio della propaganda trash cresce di giorno in giorno. E, da qui al 9 giugno, ne vedremo sicuramente delle…brutte, grazie anche alla complicità di social media manager a volte impreparati e spregiudicati.

Oggi, sui social, è bufera per il post del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in cui – per elogiare la buona sanità emiliana – viene sbattuto in prima pagina, con tanto di nome e cognome, il primo piano di un ragazzino di 15 anni deturpato da un enorme tumore. Ovviamente, non vi riproponiamo il post, ma riportiamo (omettendo nome e cognome) solo il testo:  “Il ragazzo nella foto si chiama X Y, ha 15 anni e da poco è tornato a sorridere dopo un tumore che gli aveva stravolto il volto. Grazie alle cure dei sanitari del Sant’Orsola di Bologna, è stato possibile rimuovere un enorme tumore che aveva in faccia e ricostruirgli la mandibola con un intervento durato 10 ore. Grazie a tecnologie all’avanguardia e alle competenze straordinarie dei medici di Bologna, è stata possibile una ricostruzione anatomica fedele e simmetrica, contribuendo non solo al recupero della funzionalità ma anche al ripristino dell’estetica del volto del ragazzo. In bocca al lupo X! E grazie di cuore ai nostri professionisti sanitari”.

Ora – a parte il tumore che ha “stravolto il volto” che già denota una scarsa dimestichezza con la lingua di Dante – il vero e proprio book fotografico del 15enne postato dal presidente della Regione (il ragazzino appare anche in altre tre scatti insieme al medico del Sant’Orsola che lo ha curato, visita post operatoria compresa), il post ha suscitato l’ennesima polemica social tra chi trova di cattivo gusto la cosa e chi no.

“Ma è un minorenne, ma cosa c***o fate?”, “Ma pubblicate il volto di un paziente di cui raccontate una malattia? Cavoli, fatelo. ma almeno proteggete l’identità per la privacy”, alcuni commenti della prima fazione.

“Perché di cattivo gusto? È una testimonianza e dell’ottimo lavoro della sanità pubblica e di sostegno ad altri ragazzi e ragazze che magari si trovano in una situazione analoga”; “Evidentemente lui ha voluto farsi vedere , perché vergognarsi , deve aver sofferto un sacco ed ora è ritornato a sorridere , ti stimo un sacco , forza e coraggio”, ribattono i favorevoli.

In molti danno per scontato che i genitori del 15enne abbiano firmato tutte le liberatorie possibili. E sarà certamente così,  ma il caso ripropone la questione dei limiti etici della comunicazione. E, al di là del singolo caso (sicuramente eclatante a causa della foto-choc sparata sui social), fa riflettere sulla labilità dei confini della tutela dell’immagine, della privacy e del buon gusto.

 

Aveva per altro lasciato perplessi, a fine gennaio, anche il post su Facebook della consigliera regionale della lista Bonaccini presidente, la reggiana Stefania Bondavalli, dove nell’immancabile reportage fotografico è inserito anche uno scatto in perfetta posa e smagliante sorriso sanremese, accanto a due compiti volontari di Crove verde e Anpi e, soprattutto, al cippo che ricorda don Pasquino Borghi, fucilato dai fascisti, le vittime della guerra e tutti i caduti per la libertà.

L’occasione: la commemorazione a Tapignola di Villa Minozzo dell’80esimo anniversario appunto dell’uccisione di don Pasquino Borghi, il sacerdote che aiutava i partigiani, fucilato al Poligono di tiro insieme ad altri 8 antifascisti il 30 gennaio 1944. “Una bellissima mattinata di sole”, si legge nel post sul profilo di Stefania Bonadavalli. Una bellissima mattinata di sole poi conclusasi, informa il post immediatamente successivo con ulteriore ampio corredo fotografico, con una simpatica polentata con salsicce.