Il Pg Amato: Emilia ancora terra di mafia

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Il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato è intervento davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
Amato ha sulle misure interdittive, ha spiegato: “Nell’anno 2022 la Regione Emilia-Romagna ha raggiunto il numero di 266 misure interdittive, collocandosi la regione al terzo posto tra le regioni italiane, dopo la Campania e la Calabria. La provincia di Reggio Emilia è quella dove più frequentemente è stato utilizzato questo strumentario”.

E ancora: “La criminalità organizzata, radicata in altre regioni, ha trovato qui terreno fertile per riciclare e reinvestire il denaro sporco, anche tramite bitcoin, e si è trasformata da “mafia militare a ‘latu sensu’ economica”.

Il procuratore ha parlato anche dei dibattimenti in tribunale, dopo il processo Aemilia, altri Grimilde e Perseverance, che fanno risaltare il lato economico della mafia emiliano romagnola, che porta avanti reati fiscali, di bancarotta strumentali, interposizioni fittizie, “tutte situazioni che dimostrano come l’infiltrazione non è un’infiltrazione che vuole farsi vedere e vuole manifestarsi come una sorta di controllo militare del territorio”.

Secondo Amato “è aumentato il contrasto dell’infiltrazione. E sicuramente c’è un’affinamento dell’infiltrazione, perché quando l’infiltrazione è di natura economica, è un infiltrazione estremamente moderna, che si può giovare dello strumentario che l’evoluzione tecnica consente. Ma non credo che ad aumento di processi si arrivi a poter affermare che c’è un aumento di infiltrazione. Certo è una regione che senza essere terra di mafia, perché le terre di mafia sono altre, è una regione fortemente infiltrata dalla mafia”.